“Il taglio delle risorse destinate al Green Deal agricolo nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza-PNRR, unitamente alla riduzione dei fondi destinati alla Politica Agricola Comune-PAC, che comporterà un -10% per gli interventi a favore delle imprese agricole italiane, mette a serio rischio il raggiungimento degli obiettivi comunitari in materia di sostenibilità e l’aumento della produzione agricola interna, ferma al 75% del fabbisogno nazionale”.
Lo ha sottolineato il presidente della Copagri Franco Verrascina intervenendo al vertice con le organizzazioni agricole sul Recovery Fund, svoltosi a Palazzo Chigi alla presenza del Premier Giuseppe Conte e dei ministri dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli e del Lavoro Nunzia Catalfo.
“Ribadiamo che il settore agricolo, che rappresenta a tutti gli effetti un motore propulsivo del tanto decantato cambio di passo green, può e deve giocare un ruolo determinante all’interno del PNRR in ragione del grande contributo che può offrire al rilancio economico del Paese e al processo di transizione verde e digitale dell’intera economia. Contributo che questo straordinario segmento produttivo ha garantito con grande senso di responsabilità anche durante l’emergenza Coronavirus”, ha aggiunto Verrascina.
“Gli investimenti per rafforzare la sostenibilità e per sostenere la produzione passano necessariamente dagli interventi sull’accesso al credito in agricoltura, insistendo sulla cambiale agraria e su ulteriori strumenti, dalla previsione di un superbonus per la rottamazione delle macchine agricole e dalla reintroduzione di un intervento specifico, originariamente previsto e poi espunto, per la forestazione e la tutela dei boschi, così da mitigare i rischi legati al dissesto idrogeologico e al cambiamento climatico.
Parallelamente, è fondamentale puntare con sempre maggior decisione sulla digitalizzazione delle campagne, su invasi nelle aree interne per risparmiare l’acqua e sulla ricerca da intendersi in termini di chimica verde e di bioenergie, senza dimenticare interventi specifici sui settori deficitari e in difficoltà, dalla cerealicoltura alla zootecnia passando per l’olivicoltura”, ha concluso il presidente della Copagri.