“L’Istituto Superiore di Sanità ha inserito la Sardegna tra le regioni a “rischio alto” perché i dati incompleti sui contagi forniti rende il quadro dell’isola addirittura non valutabile. Una bacchettata annunciata, che soltanto questo governo regionale, dimostratosi l’ultimo della classe su scala nazionale, è stato capace di ricevere”.
“Che il roseo quadro sardo dipinto dalla Regione non corrispondesse alla realtà effettiva lo abbiamo denunciato da tempo e a gran voce. La discrasia tra dati comunicati e andamento della curva epidemiologica è apparsa evidente sin da subito, a causa di un sistema di tracciamento in continuo affanno, gravemente insufficiente. Tuttavia la Regione ha continuato a diffondere proclami altamente rassicuranti.
Ma oggi i nodi sono venuti al pettine, e purtroppo la nostra regione corre seriamente il rischio di venire classificata zona rossa: con negozi chiusi, bar chiusi, ristoranti chiusi, commercio azzerato e attività sull’orlo del baratro. Una condizione che non possiamo assolutamente permetterci. Aver sottoposto la nostra regione a un tale rischio equivale ad aver sferrato il colpo mortale alla nostra economia, già piegata quasi al punto di non ritorno”.
Questo l’amaro intervento della consigliera regionale del M5S Desirè Manca, alla luce delle osservazioni dell’Istituto superiore di Sanità sulla situazione sarda allo scadere dell’ultimo Dpcm.
“Come mai la Sardegna -incalza Desirè Manca – è l’unica regione d’Italia a non comunicare i dati e a dare dati incompleti? Com’è possibile? Se il sistema di tracciamento fa acqua da tutte le parti è necessario correre ai ripari seriamente, non soltanto a parola.
Inutile accusare l’opposizione di allarmismo se poi si viene smentiti dall’Istituto Superiore di Sanità Quella in cui ci troviamo è una situazione serissima, gravissima. Abbiamo idea di cosa significherebbe per l’economia della Sardegna essere classificati come zona rossa. Migliaia di aziende, dopo un anno di sacrifici, sono già allo stremo.
Eppure, in tanti hanno deciso di risollevare le serrande dopo il primo lockdown affrontando rischi enormi. I cittadini si sono mostrati all’altezza della situazione, hanno rispettato le misure di sicurezza, hanno atteso gli aiuti economici, hanno anticipato le buste paga ai dipendenti, si sono rimboccati le maniche e uniti hanno dato prova di grande responsabilità”.
“Questo governo regionale, invece, in che modo li ha ripagati? Con una dei dati incompleti di dimensioni esorbitanti. L’unica valutazione certa oggi è quella del vostro operato: indegno”.