Nell’intervista post gara mister Di Francesco analizza la partita, nello specifico il rigore dato al Milan e quello non concesso al Cagliari su Sottil.
“Siamo partiti male, quel rigore ha condizionato la gara, anche se la squadra ha reagito, abbiamo palleggiato bene e costruito buone trame. Purtroppo non siamo riusciti a chiudere la discreta mole di gioco prodotta, è mancata lucidità negli ultimi venticinque metri, spesso abbiamo sbagliato l’ultimo passaggio. Le opportunità le abbiamo avute, non siamo stati concreti. Il rigore non fischiato a Sottil? Avrebbe potuto cambiare le sorti della gara, così come le aveva indirizzate quello dato dopo sei minuti al Milan”.
Il Cagliari continua a subire troppi gol, nonostante i cambi in difesa (il rientro di Godin e Ceppitelli titolare) ed è troppo sterile in attacco.
“Purtroppo continuiamo a prendere tanti gol. In avanti abbiamo tante soluzioni, diversi attaccanti, dobbiamo cercare di arrivare alla conclusione più lucidi, al termine delle giocate, essere più bravi sotto porta”.
Logicamente dopo tante partite senza vittoria subentra un fattore psicologico.
“Il problema della nostra squadra è anche psicologico, il che non sottrae l’allenatore delle proprie responsabilità. Prendiamo ad esempio il Milan, che ha raggiunto una grande sicurezza e compattezza, sa soffrire quando è necessario: noi sotto questo aspetto dobbiamo migliorare. Dobbiamo credere di più nei nostri mezzi”.
Domenica alle 15 si giocherà allo stadio Marassi contro il Genoa. Lì si giocherà tanto del futuro di Di Francesco e del suo Cagliari.
“Domenica a Genova dovremo avere grande rabbia di fare risultato, mettere maggiore determinazione. Spero di arrivare a domenica con gli uomini giusti e che sia migliorata la condizione fisica di altri elementi per affrontare al meglio una squadra giovane che nell’ultimo periodo sta facendo bene. La prestazione è importante, in questo momento i punti lo sono di più”.