Il fatto d’arme, che ha visto la Brigata come indiscussa protagonista, riveste una rilevante importanza nel quadro della storia della Grande Guerra. Esso, infatti, ha costituito la prima vittoria italiana dopo i tragici fatti di Caporetto e ha segnato la ripresa operativa e morale dell’Esercito Italiano dopo la ritirata sul Piave, che valse la seconda medaglia d’oro al Valor Militare alle bandiere di guerra dei due reggimenti.
Nella mattinata del 28 gennaio, a Sassari, nella caserma Gonzaga, il Colonnello Giuseppe Rocco, Comandante del 152° reggimento, ha ricordato il valore di quei soldati, prevalentemente sardi, che hanno siglato uno degli episodi maggiormente carichi di epicità, occorsi sull’altopiano di Asiago nel 1918. Analogamente, nel pomeriggio, il Colonnello Marco Granari, Comandante del 151° reggimento, nella caserma Monfenera di Cagliari, ha rievocato la storica ricorrenza di quei combattimenti durante i quali è stato esaltato il valore e il coraggio dei soldati italiani.
Nel suo discorso, il Comandante del Distaccamento della Brigata “Sassari”, Colonnello Giuseppe Levato, ha sottolineato non soltanto l’ardore posto dai Sassarini di allora che ha portato alla vittoria, ma anche gli onori che la popolazione di Vicenza tributò ai Dimonios in segno di riconoscenza per aver scongiurato al capoluogo di provincia del Veneto l’occupazione austriaca, citando le parole dell’allora Capo di Stato Maggiore del Regio Esercito, Generale Armando Diaz: “Voi non sapete, e forse non saprete mai, quanto avete fatto per l’Italia”.