L’ONU stima che oltre 24 milioni di persone nel paese, che era già uno dei più poveri del pianeta prima della guerra, avranno bisogno di assistenza umanitaria nel 2021.
La guerra è guidata dall’Arabia Saudita, con il coinvolgimento degli Emirati Arabi Uniti, ma è sostenuta da alcune potenze occidentali chiave: Stati Uniti, Regno Unito, Francia, Spagna, Italia e Canada.
In particolare, gli Stati Uniti e il Regno Unito, fin dall’inizio, hanno dato il loro sostegno incondizionato all’Arabia Saudita ed entrambi sono direttamente coinvolti nella guerra; altri paesi, tra cui l’Italia, si “limitano” invece ad alimentare il conflitto fornendo enormi quantità di armi ai paesi aggressori: Arabia Saudita, Emirati Arabi, Egitto, etc.
Buona parte degli ordigni micidiali usati per bombardare lo Yemen sono stati prodotti
proprio in Sardegna dalla RWM Italia spa, nello stabilimento di Domusnovas/Iglesias.
In questa drammatica situazione, oltre 260 organizzazioni internazionali di 17 paesi (Yemen, USA, Gran Bretagna, Canada, Germania, Spagna, Bangladesh, Cile, Italia, etc.) hanno indetto per il 25 gennaio 2021 una Giornata Mondiale di lotta contro la guerra in Yemen:
La giornata si svolge in un momento di grande incertezza: il nuovo presidente USA Joe Biden, in campagna elettorale, ha promesso di porre fine al sostegno militare degli Stati Uniti alla guerra. Terrà fede all’impegno preso?
A luglio 2019 il governo italiano ha sospeso per 18 mesi l’autorizzazione concessa alla RWM per esportare in Arabia Saudita le bombe prodotte in Sardegna, senza però annullare i contratti per la loro fornitura.
La moratoria è appena scaduta. Che farà adesso il governo italiano?
Continuerà a sospendere le licenze di esportazione, come richiesto dal parlamento, o permetterà che questo osceno commercio riprenda, come richiesto dall’azienda?
Nel frattempo la RWM, che si dichiara in “grave crisi” a causa del blocco (appena scaduto) delle esportazioni verso l’Arabia Saudita, ha proseguito nei suoi piani di investimento e potenziamento degli impianti, lavorando senza interruzione anche in piena pandemia.
Per costruire un nuovo poligono per test esplosivi, nuovi magazzini per ordigni e nuovi reparti produttivi, le campagne circostanti sono state sventrate, spianate e stravolte da enormi scavi.
Le istituzioni comunali, regionali e statali hanno rilasciato a questa azienda tutte le concessioni, nonostante si tratti di un impianto ad alto rischio, privo di un Piano di Sicurezza per le aree esterne adeguato e in corso di validità, costruito al di fuori di un’area industriale, attraversato da un fiume ad elevato rischio esondazione e senza alcuna Valutazione di Impatto Ambientale.
Oltretutto la Regione Sarda si fa carico degli interessi dell’azienda e chiede l’intervento del governo italiano per salvaguardare, se non acquistare direttamente, la produzione di ordigni della fabbrica RWM.
Evidentemente, per fornire ai governi aggressori (oggi dello Yemen, domani chissà …) gli ordigni necessari a portare avanti distruzioni e massacri, si può anche chiudere un occhio sulla tutela della sicurezza, dell’ambiente e della salute della popolazione che vive in prossimità degli impianti. Tragico ma coerente…
Il 25 gennaio, aderiamo alla Giornata Mondiale di lotta contro la guerra in Yemen con una protesta che unisce la volontà di porre fine a questo massacro a quella di interrompere per sempre la produzione di bombe e l’espansione della fabbrica RWM in Sardegna.
Perché la guerra ha inizio anche qui, dove si producono gli ordigni che la alimentano.
Lunedì pomeriggio 25/01/2021 ore 15,30 – CAGLIARI VIA ROMA
Manifestazione/sit in sotto il palazzo del consiglio regionale
- Per la fine immediata della guerra in Yemen e della complicità del governo italiano, che la alimenta concedendo di esportare armi verso i paesi aggressori (Arabia Saudita, Emirati Arabi, Egitto, etc.).
- Per bloccare l’espansione della fabbrica RWM Italia nel territorio di Domusnovas/Iglesias e interromperne definitivamente la produzione di ordigni ed esplosivi.
- Contro la complicità/connivenza della Regione Sardegna che ha consentito alla RWM di avviare i lavori di potenziamento ed espansione dei suoi impianti per la produzione di armi ed esplosivi senza nessuna Valutazione di Impatto Ambientale, in assenza di un Piano di sicurezza per le Aree Esterne valido e adeguato, in un’area non adatta dal punto di vista ambientale e pericolosa dal punto di vista idrogeologico.
Contro i profitti di guerra – Fermiamo il conflitto in Yemen – Stop RWM
Approfondimenti su:
- stopwar.org.uk/world-says-no-to-war-on-yemen-25-jan-2021/