Con tale decisione hanno di fatto decretato la morte dell’associazione che dal 2005 promuove la diffusione della cultura a 360 gradi realizzando mostre, congressi, seminari e pubblicazioni di archeologia e arte, di numismatica e collaborando con Musei, Istituzioni, Università ed Enti della Sardegna e di tutta la Penisola.
Nell’anno 2020, già funestato dalla pandemia che ha condizionato pesantemente le attività culturali, l’associazione Hermaea contava sul contributo che annualmente viene accordato dalla Regione Sardegna, indispensabile più che mai, visti i tempi difficili, per portare a compimento tutti i progetti e le attività che si svolgono all’interno della sede in via Santa Maria Chiara 24 a Cagliari, restaurata dai soci fondatori con mezzi propri.
La decisione della commissione grava pesantemente sulla cultura in quanto Hermaea costituisce un imprescindibile punto di riferimento anche per le tante associazioni, enti e realtà con cui realizza sinergicamente importanti iniziative che hanno un significativo impatto sul territorio.
L’ associazione che vanta un impeccabile curriculum è costituita da professionisti nei diversi ambiti (archeologi, professori, direttori di museo) che hanno portato avanti numerosi progetti come la mostra “Tesori riscoperti dalla terra e dal mare: la Guardia di Finanza in Sardegna” del 2005, in collaborazione con il Comando Regionale Sardegna della Guardia di Finanza e con le Soprintendenze archeologiche della Sardegna, allestita nel Chiostro e nella Sagrestia della chiesa di San Domenico e successivamente a Muravera nei locali dell’ex Montegranatico. E’ stato inoltre pubblicato il catalogo della mostra.
Nel 2011 si è tenuta a Cagliari, presso il Palazzo di Città, la mostra “Le maschere tra mito e
leggenda” con esemplari unici di una collezione privata, provenienti dalla Sardegna e da tutto il mondo. Così come per i progetti legati alle armi, alla numismatica, o pezzi archeologici di Piero Cao, Hermaea ha voluto far conoscere e valorizzare le grandi collezioni sarde, nella maggior parte dei casi sconosciute ai più.
Per tutte le collettive vi è a monte un meticoloso lavoro che parte dall’individuazione degli artisti, alla cura dell’allestimento, per finire con la preparazione dei testi delle didascalie di ogni singola opera, alla base della quale c’è spesso uno studio lungo e complesso, per arrivare alla grafica pubblicitaria.
L’Associazione ha sempre creduto e crede nei “giovani”, quali depositari del sapere acquisito nelle varie attività portate avanti in tanti anni di attività tanto che nel 2018 è stata firmata con il Liceo artistico “Foiso Fois” una convenzione nell’ambito dell’alternanza scuola-lavoro, finalizzata all’inserimento degli studenti nel mondo del lavoro per il “progetto di studio sulla vita, le opere e l’attività artistica di Angelo Manca di Villahermosa”.