Gli interlocutori.
Soave (Direttore Master in Gestione dei Beni Culturali presso l’Università Link Campus University di Roma) fa importanti dichiarazioni. Fra queste: “Il 42% degli italiani, oggi, considera il Turismo Sostenibile una vera e propria necessità. Vinceranno la sfida quelle destinazioni che racconteranno l’autenticità e la sicurezza. In arrivo investimenti importanti. L’Italia è dinanzi ad una svolta decisiva anche per la digitalizzazione”.
Santanastasio: “Archeoclub pronta con format di proposte concrete. Sarà fondamentale narrare e promuovere i percorsi archeologici e culturali dei Borghi sconosciuti ma anche di quei luoghi famosi che hanno siti non ancora raccontati”.
Soave sottolinea l’importanza del dato.
“Ora ci sono dati importanti per il Turismo Sostenibile in Italia: il 41% degli italiani ritiene eticamente corretto praticare il turismo sostenibile, il 46% lo considera un’opportunità di crescita per il territorio ed il 42% lo considera una vera e propria necessità. Riflettiamo soprattutto su quest’ultimo dato: il 42% degli italiani, oggi, considera il Turismo Sostenibile una vera e propria necessità”. Lo ha dichiarato Lorenzo Soave, Direttore di Munus Arts & Culture e Direttore Master in Gestione dei Beni Culturali presso l’Università Link Campus University di Roma, intervenendo al WeBinar voluto ed organizzato da Archeoclub d’Italia nell’ambito del “Giubileo di Archeoclub d’Italia”.
Il tema del WeBinar era : “Il Terzo Settore e Beni Culturali – Prospettive dal Recovery Fund”.
Turismo di massa al tramonto.
“Sta cambiando tutto. Il turismo di massa come lo si intendeva è ormai quasi al tramonto e lo dicono i dati. Il 42% degli italiani, oggi, considera il Turismo Sostenibile una vera e propria necessità.
La valorizzazione di un territorio e la ricerca di un turismo lento può davvero determinare dei grandi benefici per un intero territorio ed è il caso di Sextantio. Daniele Kihlgren, italiano che decide di acquisire un borgo medioevale abbandonato, Santo Stefano di Sessanio, in Abruzzo e di costruire un albergo diffuso rispettando i principi della bio – architettura e regalando ai clienti, disposti a pagare anche delle cifre molto consistenti, un’esperienza autentica.
Ad esempio le lenzuola delle camere da letto di questo albergo sono realizzate a mano proprio sul territorio – ha continuato Soave – in modo artigianale e con gli antichi accorgimenti locali.
Dunque tutta l’esperienza è un’esperienza autentica. Tutto questo ha determinato non solo la valorizzazione del luogo ma anche un altro fenomeno importante: ritorno dei giovani e la permanenza dei giovani”.
I passi in avanti tutti italiani.
“L’Italia si sta muovendo già da tempo verso una nuova visione, una nuova idea di turismo. Nel 2017 l’Italia si è dotata già di una legge che ha tra gli obiettivi ha il contrasto allo spopolamento dei borghi.
Ad esempio i Comuni possono addirittura acquisire le stazioni ferroviarie dismesse e le case cantoniere per trasformarle in sedi di valorizzazione dei prodotti tipici locali o linee ferroviarie dismesse convertibili in piste ciclabili.
Questa legge ha l’obiettivo principale del potenziamento dell’offerta turistica nel rispetto del principio della sostenibilità. Dunque stanno emergendo tantissime potenzialità nuove che stanno già registrando un grande riscontro.
La Fondazione Fs delle Ferrovie dello Stato che, ha ripristinato ben 650 Km delle antiche e dismesse linee ferroviarie come la Transiberiana d’Italia da Roma a Sulmona a bordo di vagoni d’epoca attraversando i paesaggi del Parco Nazionale della Majella o ancora la Ferrovia dei Templi, in Sicilia che percorre un autentico binario dell’Ottocento immerso nella Valle dei Templi tra Agrigento e Porto Empedocle, sta registrando risultati importanti.
Nel biennio 2016-17 i viaggiatori sono stati ben 65.000 e 100.000 nel solo 2018. Queste sono le tendenze del turismo ed in Italia si sta lavorando davvero tanto su questo”.
E’ un turismo che vuole i meravigliosi paesaggi e molti sono stati dichiarati dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità.
Patrimonio dell’umanità
“In Italia abbiamo meravigliosi Paesaggi che sono Paesaggi Culturali Patrimonio dell’Umanità come ad esempio la Costiera Amalfitana, Portovenere, Cinque Terre e Isole, Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, Sacri Monti del Piemonte e della Lombardia, Val d’Orcia, Ville e giardini medicei in Toscana, Paesaggi Vitivinicoli del Piemonte. L’Italia però ha anche la Dieta Mediterranea – ha proseguito Soave – Patrimonio dell’Umanità. Vincerà la sfida quella destinazione che riuscirà a trasmettere l’autenticità e la sicurezza.
Il progetto del ministro Franceschini.
Nel 2017 il Ministro Franceschini ha lanciato l’Atlante Digitale dei Cammini d’Italia con vari sentieri, percorsi come il Cammino di Dante. In Italia, dunque sta avendo un’evoluzione molto positiva il Turismo Green. Ad esempio nella Riviera del Brenta che è un luogo meraviglioso ma poco conosciuto in Italia, è possibile noleggiare delle imbarcazioni che si possono guidare senza la patente nautica e sulle quali si può anche dormire consentendo ai visitatori un viaggio personalizzato scegliendo i tratti da seguire, le Ville risalenti all’epoca della Serenissima da poter visitare, come ad esempio il Museo Nazionale di Villa Pisani”.
Tasti dolenti sono sulla trasformazione digitale
“Noi siamo in questo settore, della digitalizzazione in quartultima posizione in Europa e siamo indietro anche sia sui servizi pubblici digitali – ha dichiarato Lorenzo Soave – ma anche nel mondo dell’impresa. Siamo ultimi in Europa per capitale umano formato nel campo della digitalizzazione ed è questo il campo sul quale dobbiamo lavorare e recuperare”.
Non ci saranno solo i fondi del Recovery Fund ma anche i 7,5 MLD di Euro previsti da DIGITAL EUROPE e altri 2 MLD circa del programma europeo “Europa Creativa 2021 – 2027” con altri 609 milioni di euro alla cultura.
“Dei 750 MLD di Euro che stanno per partire ben 390 MLD saranno in sovvenzioni.
Il Piano dell’Italia prevede ben 6 pilastri: transizione verde, trasformazione digitale, crescita intelligente – ha concluso Soave – sostenibile e inclusiva, coesione sociale e territoriale, salute e resilienza economica, sociale e istituzionale, politiche per la prossima generazione, infanzia e gioventù.
Il 37% dei fondi sarà per la transizione verde, il 20% per la digitalizzazione, ben 8 MLD di euro per il turismo di cui 7,7 per la realizzazione di nuovi progetti e tre linee di intervento: patrimonio culturale per la nuova generazione che comprende il Giubileo di Roma del 2025, Percorsi Integrati di fruizione delle aree periferiche delle città, grandi attrattori turistico – culturali;
la seconda linea riguarda i siti minori, le aree rurali e periferie con un Piano Nazionale borghi e rilancio antiche strutture e mestieri tradizionali, ospitalità diffusa e alberghi diffusi, la riqualificazione dei luoghi identitari, la sicurezza antisismica dei luoghi di culto, depositi temporanei per i beni culturali che magari devono essere salvati dopo eventi sismici o alluvionali.
La Terza linea di intervento riguarda turismo e cultura con interazione fra scuola, università, impresa, luoghi della cultura e supporto agli operatori culturali nella transizione green e digitale.
A questi fondi dobbiamo aggiungere i 7,5 MLD di Euro previsti dal programma DIGITAL EUROPE. Si tratta del programma della Commissione Industria, Ricerca ed Energia del Parlamento Europeo. Inoltre c’era già prima del COVID il programma “Europa Creativa 2021 – 2027″ che prevede ancora altri 609 MLN di euro per la Cultura, ben 1, 08 MLD di euro per la sezione Media, 160 MLN di Euro per la sezione Transettoriale”.
Archeoclub d’Italia presenterà un format con proposte concrete.
“Archeoclub d’Italia sta elaborando un format di proposte concrete. Dobbiamo ora riprogrammare e riprogettare, avremmo così una grande capacità di attrazione dei flussi turistici. Archeoclub d’Italia propone una programmatica azione di sostenibilità di aree e siti di interesse minore – ha affermato Rosario Santanastasio, Presidente Nazionale di Archeoclub d’Italia -.
Tra questi borghi, piccoli centri e aree poco valorizzate, ma di elevata importanza Archeologica, storico architettonica o ambientale. La nostra presenza sul territorio darà certamente un contributo nel favorire il rilancio economico dei nostri territori. In ambito di Recovery fund certamente tra gli elementi trainanti vi è la digitalizzazione.
Questo è un essenziale punto di ripartenza. Proprio qui noi vorremo certamente spingere le nostre potenziali capacità conoscitive e comunicative, promuovendo le realtà locali e favorirne la diffusione e conoscenza.
E’ una grande opportunità per l’Italia, siamo dinanzi alla svolta. Pensiamo ad esempio ai percorsi culturali ed archeologici della Costiera Amalfitana. Non solo: tanti altri luoghi anche meno conosciuti ma da far conoscere sempre di più e meglio”.