Il Museo Stazione dell’Arte di Ulassai riapre al pubblico.
Dal 18 gennaio il museo è pronto ad accogliere in piena sicurezza il suo pubblico: dal lunedì al venerdì, con orario continuato, dalle 9:30 alle 18:30.
La Fondazione Stazione dell’Arte è lieta di annunciare che da lunedì 18 gennaio 2021 il Museo Stazione dell’Arte di Ulassai sarà nuovamente aperto al pubblico e consentirà ai visitatori di accedere ai propri spazi in piena sicurezza e nel rispetto delle indicazioni fornite dalle autorità preposte.
“Finalmente dopo un lungo periodo di chiusura la Stazione dell’Arte riapre le sue porte per accogliere i visitatori. Pur coscienti del delicato periodo che stiamo vivendo, crediamo che sia importante dare un segnale forte del ruolo che l’arte, ma più in generale la cultura, può avere nella qualità della vita di ciascuno di noi.
Affrontiamo questa nuova sfida animati dalla consapevolezza che il museo sia un luogo fondamentale per l’intera comunità e che possa rivestire un ruolo decisivo nella graduale ripresa, che ci auspichiamo porti a una vera e propria rinascita per il nostro territorio”, dichiara Davide Mariani, Direttore della Stazione dell’Arte.
Dopo 10 settimane di chiusura, in cui la Fondazione dedicata a Maria Lai ha attivato una programmazione culturale alternativa sui propri canali multimediali, da lunedì 18 gennaio il Museo di arte contemporanea di Ulassai riprende la programmazione espositiva con la mostra “Maria Lai. Fame d’infinito”.
Inaugurata lo scorso giugno, la mostra, nata grazie al sostegno della Regione Autonoma della Sardegna, del Comune di Ulassai e della Fondazione di Sardegna, sarà nuovamente fruibile al pubblico attraverso la messa in atto di tutte le misure di protezione.
«Improntato all’accessibilità fisica e intellettuale, il nuovo allestimento – continua Mariani – permette allo spettatore di cogliere, attraverso l’uso di sensi diversi (visivo, sonoro, tattile), il valore dell’opera di Maria Lai. L’artista ha saputo trasformare, con sapiente maestria, il proprio vissuto quotidiano in un’esperienza di carattere universale, realizzando lavori a partire dalla reinterpretazione di miti, storie e leggende della sua terra.
Il ricorso alla metafora come mezzo capace di svelare il senso profondo delle opere, che costituisce un artificio messo costantemente in atto da Maria Lai per avvicinare l’arte alla gente, si ritrova anche in questa rassegna, in cui lo spettatore è chiamato ad interagire e a trovare la sua personale chiave di lettura», conclude il direttore del museo.
Gli ampi spazi all’aperto che accolgono il museo, caratterizzati dal verde di un grande parco in cui sono posizionate diverse installazioni realizzate da Maria Lai, come Fiabe intrecciate. Omaggio a Gramsci(2007) e il Telaio del vento (2007), veri e propri simboli distintivi della Stazione dell’Arte, renderanno semplice il distanziamento tra le persone, così come il contingentamento del flusso dei visitatori, i quali potranno attendere il loro turno immersi nella natura, in un contesto paesaggistico di straordinaria bellezza.
A corollario della visita al Museo Stazione dell’Arte il pubblico potrà inoltre scoprire in piena libertà e autonomia anche il Museo a cielo aperto “Maria Lai” composto da oltre dieci opere e interventi ambientali realizzati non solo da Maria Lai ma anche da altri grandi artisti come Costantino Nivola, Guido Strazza, Luigi Veronesi e Marcello Maloberti.
L’attività online della Fondazione. La riapertura del 18 gennaio segna anche la conclusione di #LaFrana, l’iniziativa online della Fondazione Stazione dell’Arte lanciata il 20 novembre 2020 nell’ambito della mostra “Sii albero” di Stefano Boeri. I lavori più rappresentativi sono stati caricati e diffusi sul sito https://stazionedellartexperience.com/category/lafrana/
Tra i contributi, possiamo citare firme prestigiose del panorama culturale e artistico italiano (in ordine alfabetico): Valerio Berruti, Stefano Boeri, Matilde Cassani, Loris Cecchini, Leone Contini, Flavio Favelli, Marcello Maloberti, Elena Mazzi, Alessandro Melis, Narcisa Monni, Marzia Migliora, Matteo Sanna, Luca Trevisani, Francesca Randi, Vedovamazzei e Virginia Zanetti.
Online da record per la Stazione dell’Arte.
La programmazione espositiva del 2019 – l’anno del centenario della nascita di Maria Lai – ha visto raddoppiare il numero di visitatori e gli incassi del museo rispetto all’anno precedente. Ma la pandemia ha costretto tutte le istituzioni museali a ripensarsi per non perdere il contatto col pubblico.
In questo contesto, la Stazione dell’Arte si conferma l’istituzione museale che vanta il maggior numero di follower in Sardegna, sia su Facebook sia su Instagram: sulla piattaforma fb sono stati superati i 21.630 follower, su Instagram i 12.500.
In poco più di tre settimane è stato raggiunto un nuovo record con oltre 16.400 click sui link e più di 122mila visualizzazioni totali (tra i vari social network). Con “La frana”, si è rafforzato il legame e il dialogo con gli utenti attraverso Internet: è il richiamo dell’arte, intesa da Maria Lai come “luce intermittente nel buio del mondo”.
LA STAZIONE DELL’ARTE. La Stazione dell’Arte di Ulassai, nel cuore dell’Ogliastra, in Sardegna, è un museo d’arte contemporanea dedicato a Maria Lai (1919 – 2013). Istituito nel 2006 dall’artista, attraverso una donazione di oltre centoquaranta opere al Comune di Ulassai, il museo, gestito dalla Fondazione Stazione dell’Arte, di cui Maria Lai è stata Presidente onorario a vita, custodisce la più importante e completa collezione pubblica della sua opera e organizza una programmazione espositiva legata ad alcune tematiche per lei centrali, come il rapporto fra arte, comunità e paesaggio.