Non c’è ragione che tenga. Recovery Plan. Bonaccini vuole Conte come cameriere per portare in tavola il suo menu e Zaia lo vuole sfrattare.
Si sono presi la cassa degli italiani, fanno pasticci di ogni tipo, ma non parlano mai dello squilibrio impressionante di investimenti pubblici che esiste da anni nella distribuzione della spesa sociale tra le regioni del Nord e il Mezzogiorno.
Nessuno si permette di chiedere conto di questo pesantissimo conflitto di interessi e loro, senza
vergognarsi, pensano che Conte debba chiamare Regioni ed enti locali per decidere insieme chi fa cosa.
E poi concordare insieme quali strumenti normativi attivare affinché ciascun soggetto attuatore possa realmente impegnare in tre anni le risorse assegnate dall’Europa. Oppure debba semplicemente andarsene. Perché è giusto? No, perché comandano loro
di Roberto Napoletano, Direttore del Quotidiano del Sud – l’Altravoce dell’Italia
Siamo il Paese Arlecchino con venti capi di Stato ombra che sono i padroni assoluti dei loro territori regionali. Si sono presi la cassa degli italiani, fanno pasticci di ogni tipo, hanno infilato le loro unghie fameliche in ogni torta spartitoria di primari, direttori di ASL, infermiere e infermieri con un esercito di amiche e amici degli amici mai visto prima.
Si sono coperti di ridicolo dal primo giorno della pandemia non essendo mai d’accordo su nulla e litigando a giorni alterni con se stessi e con il governo senza perdere un millimetro di altezzosità. Sono riusciti a fare sparire anche l’idea identitaria dell’Italia come comunità.
Non c’è ragione che tenga