Unesco. L’associazione nasce da un gruppo di amici che da diverso tempo ragionavano sul come trasformare in azione politica, e processo economico, il fortissimo movimento d’opinione, di appassionati di bellezza e paesaggio, storia e identità, sviluppatosi negli ultimi anni in Sardegna.
Da una prima bozza di mozione messa nelle mani del Gruppo dei Riformatori Sardi in Consiglio Regionale, possiamo dire che noi stessi siamo rimasti sorpresi di come il suo contenuto sia letteralmente “esploso” e fatto proprio dall’unanimità del Consiglio Regionale, dagli stessi Presidenti della Giunta e del Consiglio, nonché, sino ad oggi, da oltre 300 comuni della Sardegna.
Il progetto è patrocinato dagli Enti riportati in calce a questa e-mail e ha ottenuto il supporto delle Università della Sardegna.
La costituzione del collettivo in un’entità giuridica era necessario per la presentazione dell’Istanza per l’inserimento del patrimonio dei Monumenti Nuragici nella Lista dei Patrimoni dell’Umanità, alla Commissione Nazionale Italiana per l’Unesco, domiciliata presso il Ministero degli Esteri.
L’Istanza è stata presentata il 30 settembre, protocollata, accolta e attualmente è all’esame dei tecnici funzionari del MIBACT a cui la Commissione assegna l’istruttoria.
Noi abbiamo buone ragioni per essere ottimisti, sia per la grandiosità ormai nota e certificata del patrimonio archeologico della Sardegna, sia per l’importanza politica, sociale, e nell’immaginario collettivo, che il progetto ha assunto.
Se l’Istanza supererà le verifiche in corso sarà inserita nella Tentative List, prenderà la strada per Parigi, e per essa sarà avviato un procedimento complesso e oneroso, all’interno dei parametri Unesco in relazione a tutte le necessità di tutela, individuazione, partecipazione popolare dal basso, valorizzazione e soprattutto stesura di un “sistema/piano di gestione” volto al miglioramento della sostenibilità delle politiche di sviluppo applicate al territorio, delle generali prestazioni e al soddisfacimento degli utenti/fruitori.
Un progetto quindi che vedrà coinvolte le istituzioni e l’intera comunità sarda, residente e no, oltre tutti i sardi e gli amici della Sardegna sparsi per il mondo.
A noi spetterà un ruolo/onere di coordinamento e coinvolgimento, di ricerca delle risorse, di gestione dell’intero procedimento. Una responsabilità non lieve che ci siamo accollati con passione, ma che per onorare la quale abbiamo bisogno della vicinanza di tutti, in primis della Regione e del suo Presidente.
A prescindere dalle richieste della Commissione Nazionale e successivamente delle Agenzie Unesco pensiamo sia necessario procedere già da oggi alla individuazione, ricognizione, classificazione di tutti i siti e i manufatti omogeneamente sparsi su tutta la Sardegna. Un campo di lavoro per tanti giovani archeologi e altri specializzati nelle materie interessate e nelle tecnologie occorrenti.
Già questo comporta la progettazione del “modello dei dati” da parte del Comitato Scientifico a cui hanno aderito molte personalità di rilievo della cultura sarda, delle Soprintendenze e delle Università.
La tecnologia informatica e aerospaziale posseduta dal CRS4 e dal DASS ci consentirà di sviluppare un sistema completo e aggiornato alle tecniche informatiche più innovative, che sarà reso disponibile per il grande pubbliche e per i molteplici utilizzi di ordine scientifico e promozionale.
La stesura e l’implementazione del Piano/Sistema di gestione consentirà di coordinare tutte le iniziative e gestioni sul territorio sardo inerenti l’archeologia, ma sarà esteso nelle sue analisi e applicazioni alla valorizzazione e allo sviluppo sostenibile di tutto ciò che può essere interconnesso socialmente ed economicamente.
Per alimentare la necessaria partecipazione di tutta la Comunità Sarda ci rivolgiamo a Voi, redattori delle testate locali, perché il progetto, oggi e in tutti i suoi sviluppi futuri, sia conosciuto e compreso.
Il presidente dell’Associazione
Michele Cossa