“L’insediamento si pone in un momento particolare della gestione della sanità lombarda. Ci troviamo ad inizio anno e tante sono le tematiche che devono essere affrontate e che abbiamo già posto all’attenzione dei vertici regionali con recenti note. Ci riferiamo alla necessità di dover rivalutare i fabbisogni del personale sanitario e socio sanitario, alla luce dei finanziamenti nazionali stanziati con la Legge di Bilancio 2021, così pure alla questione dello stanziamento di risorse regionali aggiuntive a compensazione di una giusta valorizzazione economica e professionale dei nostri operatori tutti, tema tanto da noi rivendicato e su cui sono stati da tempo pretesi equi riconoscimenti”. Così il segretario regionale Fials Lombardia Roberto Gentile.
“Non da meno – rivendica – non possiamo evitare di soffermarci sui lavori che stanno caratterizzando le prime analisi, oggetto di modifica della Legge Regionale ‘sperimentale’ n. 23 del 2015 di riforma del sistema sociosanitario lombardo. Al riguardo chiediamo che l’attenzione sia rivolta prioritariamente al potenziamento delle attività sanitarie e socio sanitarie territoriali a partire dal potenziamento dei distretti territoriali. Progetto necessario, e che potrà essere portato a termine nel più breve tempo possibile velocizzando assunzioni di personale dedicato, attraverso contratti di lavoro pubblico a tempo indeterminato. Riteniamo che queste prime tematiche dovranno caratterizzare, nell’immediato, i lavori al livello del tavolo regionale”.
Per quanto riguarda l’avvicendamento in Giunta dell’assessore al Welfare, il segretario generale nazionale della Fials Giuseppe Carbone aggiunge: “Abbiamo difeso il personale da attacchi infondati e lo continueremo a fare ogni volta che sarà necessario perché conosciamo quanto valga e con quanto sacrificio si stia adoperando per il bene comune. Sempre in prima linea contro la pandemia, come anche nella campagna vaccinale. Con questo cambio di marcia in Regione Lombardia ci aspettiamo un efficientamento dell’organizzazione in sanità con apprezzabili ricadute sul lavoro dei professionisti, nell’ottica della salvaguardia: sia del rapporto fiduciario tra operatori e cittadino, sia degli accordi sulle prestazioni aggiuntive e del giusto riconoscimento del lavoro”.
“Occorre fortificare il Servizio Sanitario nel settore della Prevenzione – prosegue Carbone – e ci ritroviamo senza le risorse umane necessarie, essendosi approfondita la carenza mai sanata che ammonta a oltre 60mila unità già prima del Covid. La penuria soprattutto di infermieri si fa sentire, senza dimenticare che si ammalano e muoiono ogni giorno. Confidiamo nell’esperienza della manager e della politica di lungo corso, affinché giungano al più presto forze fresche in aiuto di chi è ormai stremato da undici mesi di incessante emergenza”.