Il punto di Roberto Napoletano. Il caos del comando stronca il Paese
La crisi di Governo/Conte supera a fatica l’ostacolo del Senato e rilancia la Terza Repubblica.
Ha ragione, Presidente Conte, non è un problema di numeri ma di qualità del progetto. Allora, soprattutto se i numeri sono pochi, diciamo le cose come stanno e facciamo le riforme esecutive che servono.
Torniamo a ragionare come Paese non come Regioni sempre in guerra tra di loro e con lo Stato. Soprattutto, diciamolo senza vergognarci, che oggi è interesse del Nord come del Sud perseguire con il fondo perduto europeo la riunificazione infrastrutturale immateriale e materiale delle due Italie di Roberto Napoletano, Direttore del Quotidiano del Sud – l’Altravoce dell’Italia
Siamo i primi come creatori di debito pubblico in rapporto al prodotto interno lordo nell’eurozona (23,5 punti). Siamo i terz’ultimi come crollo del prodotto interno lordo (peggio di noi Francia e Spagna).
Siamo un Paese dove convivono venti milioni di persone con un tasso di disoccupazione allargato pari al triplo degli altri quaranta milioni e un reddito pro capite dei primi che è pari a poco più della metà dei secondi. Siamo un Paese con un assetto statuale frazionato dove un patto scellerato tra la Sinistra Padronale tosco-emiliana e la Destra lombardo-veneta a trazione leghista ha ridotto la sua economia a essere l’unica in Europa a non avere raggiunto i livelli pre-crisi del 2008 nel Nord come nel Sud.
Questo Patto scellerato si è consumato e si consuma in un luogo nascosto della democrazia italiana che è la Conferenza Stato-Regioni dove i diritti di cittadinanza sociale e infrastrutturale sono stati negati per un periodo lunghissimo in uno slancio predatorio di così miope egoismo da minare dalle fondamenta la competitività e la produttività delle due Italie. Siamo per questo, non per altro, il problema dell’Europa.