Nel 2020 1,9 milioni di assunzioni in meno in Italia
Con l’emergere dei primi contagi da Covid-19 alla fine di febbraio, il mercato del lavoro ha subito invece un rapido deterioramento e il saldo tra attivazioni e cessazioni è diventato negativo: a metà giugno era di 595.000 unità inferiore a quello registrato nello stesso periodo dell’anno precedente.
Tra la fine di giugno e ottobre tale divario si è ridotto sensibilmente, con la creazione di circa 285.000 posti di lavoro in più rispetto al 2019. Il recupero, si legge ancora nell’analisi, si è però interrotto in novembre, in concomitanza con il nuovo aumento dei contagi e con l’adozione delle necessarie misure restrittive. L’effetto di questa seconda ondata sul mercato del lavoro è stato comunque molto più contenuto di quello della prima, con un saldo tra attivazioni e cessazioni più basso di circa 25.000 unità nel bimestre novembre-dicembre rispetto allo stesso periodo del 2019.
Nel 2020 la perdita occupazionale si è concentrata nelle regioni del Nord: in particolare Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna e le province autonome di Trento e Bolzano hanno registrato circa 200.000 attivazioni nette in meno rispetto all’anno precedente, contribuendo per quasi due terzi ai minori flussi rilevati a livello nazionale.
(ITALPRESS).