I volontari di Mondo libero dalla Droga e della Chiesa di Scientology della Sardegna non si lasciano sfuggire la prima occasione dell’anno, per riprendere la campagna di prevenzione alla droga che ormai portano avanti ininterrottamente da circa 10 anni. Quella che ormai è considerata la campagna non governativa più diffusa al mondo sta riscontrando grande accettazione da parte dei commercianti sardi sempre sensibili al problema e ben disposti a collaborare con i volontari.
“E’ necessario unire le forze per arginare la diffusione della droga, purtroppo il problema mi tocca abbastanza da vicino – ha dichiarato una commerciante di Cagliari, senza voler entrare nei particolari – per questo collaboro ben volentieri alla vostra iniziativa”. Mentre un’altra artigiana della stessa strada è rimasta sbalordita del fatto che si somministri una droga come il Ritalin per “curare” i bambini a cui viene diagnosticata la sindrome di iperattività. “Mi vengono i brividi solo a pensarlo – ha dichiarato la signora ignara dell’esistenza di un problema di questo tipo – conosco mamme di bambini in età scolare e sarò ben lieta di informarle degli effetti di questo psicofarmaco. Grazie per il vostro impegno”.
Sono solo due dei commenti fatti dai commercianti nella serata del 4 gennaio, giornata che ha visto i volontari impegnati in numerose località della Sardegna. Strade, negozi e locali pubblici di La Maddalena, Olbia, Nuoro, Oristano, Villasor e Cagliari sono stati presi d’assalto dai volontari con una valanga di opuscoli contenenti informazioni scientifiche e testimonianze di vita reale sulla Marijuana, l’alcol, l’eroina, la cocaina, gli inalanti, l’abuso di Ritalin, antidolorifici e farmaci, questi ultimi considerati da molti come “droghe di stato”, visto che vengono troppo facilmente prescritti dai medici e altrettanto facilmente abusati dai pazienti, con gravissime conseguenze, talvolta irreversibili, a medio e lungo termine.
“La droga è l’elemento più distruttivo presente nella nostra cultura attuale” scriveva il filosofo L. Ron Hubbard negli anni ’70, prevedendone una diffusione senza freni e senza controllo. Per questo motivo ha studiato e creato un programma di disintossicazione senza uso di altre sostanze come il metadone che, a detta degli operatori delle comunità di recupero e degli stessi tossicodipendenti, altro non è che una droga dalla quale è quasi impossibile uscire dalla dipendenza, creando così nuovi dipendenti a carico del Sistema Sanitario Nazionale e, quindi, della comunità. Info: www.noalladroga.it www.cagliariliberadalladroga.com