Nuovi sensori di monitoraggio glicemico (FGM) a tutti i pazienti sardi diabetici.
Lo ha proposto il consigliere regionale del gruppo Cambiamo UDC Antonello Peru, che stamattina ha chiesto una audizione urgente in commissione sanità.
Presenti i rappresentanti regionali dell’associazione dei pazienti diabetici e dei medici che rappresentano le società scientifiche della diabetologia Sarda.Il passaggio dai tradizionali sistemi ai sensori FGM ridurrebbe ricoveri e erogazione di farmaci, senza aggravio di spesa e con la possibilità di un notevole risparmio annuale per il nostro sistema sanitario.
La Sardegna è la regione d’Italia con il numero maggiore di persone con il diabete di tipo 1 (12 mila) a cui si aggiungono i 114 mila diabetici di tipo 2.
Ogni anno abbiamo purtroppo 120 nuove diagnosi di diabete di tipo 1 nella fascia di età che va da 0 a 14 anni. Ma a fronte a tutto di questo siamo fanalino di coda nell’utilizzo delle più moderne tecnologie.
Tutte le regioni italiane consentono ai diabetici insulino trattati di utilizzare i sensori per il monitoraggio della glicemia al posto delle strisce, garantendo un accesso davvero ampio ai pazienti.
In Sardegna paghiamo quasi 16 milioni di euro all’anno per effettuare i controlli glicemici con i tradizionali sistemi di monitoraggio (strisce e pungidito).
Con una spesa quasi equivalente avremmo la possibilità di dotare gli stessi pazienti di sensori per il monitoraggio della glicemia in qualsiasi momento della giornata.
L’obiettivo è avviare un processo di revisione delle deliberazioni e delle linee guida per la prescrizione, fornitura e accesso dei pazienti a tali sistemi di monitoraggio della glicemia denominato Flash Glucose Monitoring (FGM).
“È ora che la Sardegna intraprenda la stessa strada già seguita nel resto dell’Italia e che venga consentita la copertura totale gratuita del monitoraggio con i sensori ai pazienti insulino trattati. I benefici sarebbero indubbi ed immediati perché con un controllo più puntuale diminuirebbe l’insorgere delle gravi complicanze come malattie cardiovascolari le retinopatie, le nefropatie, le amputazioni da piede diabetico, e la drammatica dialisi.”
Per quanto riguarda l’impatto economico è emerso che si misura un minor tasso di ricoveri e di erogazione di farmaci e di cure. Da uno studio si attesta il risparmio medio annuo a 1620 euro per paziente.
Se volessimo fare una simulazione dell’impatto economico per la Regione Sardegna sulla base di questi dati si potrebbe dire che con i 3200 utilizzatori attuali dei sensori si è già generato un risparmio di 5,2 milioni di euro all’anno. Portando il numero di pazienti a 24 mila utilizzatori si arriverebbe a oltre 38 milioni di euro risparmiati.