“Urgente garantire nuovo personale al Centro di Salute Mentale”
“La grave carenza di personale in cui versa ormai da anni il Centro di Salute Mentale di Oristano ha assunto proporzioni smisurate e inaccettabili. È dallo scorso ottobre infatti – spiega il consigliere regionale del M5S, Alessandro Solinas – che alcuni pazienti psichiatrici si trovano senza specialista di riferimento perché il medico che li aveva in cura è andato in pensione e non è stato ancora sostituito. Gli psichiatri rimasti sono sovraccarichi di lavoro e non possono di certo farsi carico di altri pazienti se non in caso di urgenza.
Analoghe criticità riguardano il Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura (SPDC), anch’esso tristemente noto per la grave carenza di personale, e il reparto di Psichiatria dell’ospedale San Martino, l’unico reparto di degenza psichiatrica della ASL di Oristano. In questo reparto, che conta quindici posti letto, dallo scorso marzo, da quando due psichiatri sono andati in pensione, vi lavorano soltanto cinque medici turnanti più un facente funzioni, a fronte dei dodici medici che sarebbero necessari per gestire il reparto in sicurezza”.
Questo il quadro denunciato dal consigliere regionale del M5S, Alessandro Solinas, in un’interrogazione all’assessore alla Sanità Mario Nieddu, invitato ad attivarsi con urgenza per garantire una pianta organica adeguata al Centro di Salute Mentale Oristanese e al Servizio di Diagnosi e Cura.
“La funzione svolta dal CSM – prosegue Solinas – è fondamentale per i pazienti con patologie psichiatriche e per le loro famiglie, pertanto non possiamo accettare che sia l’ennesimo servizio sanitario dell’Oristanese in via di smantellamento. La Regione ha l’obbligo di dotare la struttura di personale e di creare le condizioni affinché ne sia garantita l’apertura per almeno dodici ore al giorno”.
“La pandemia da Covid-19 ha aggravato ulteriormente la situazione: nel 2020 i ricoveri nel reparto di Psichiatria sono stati infatti numerosi, pari a 234, ma il dato che dobbiamo considerare maggiormente e che ci deve far riflettere è l’aumento dei TSO, passati da 38 nel 2019 a 52 nel 2020”.
“Come sottolineato dalla stessa OMS – conclude il consigliere pentastellato – l’esposizione a eventi sfavorevoli o a fattori di stress estremo, quali l’emergenza epidemiologica in atto, può avere gravi conseguenze sulla salute mentale, aumentando infatti il rischio che i pazienti si sentano abbandonati e abbiano degli scompensi. Non possiamo ignorare queste forme di disagio che nei prossimi mesi potrebbero portare a una nuova emergenza nell’emergenza. Il perdurare della grave carenza di personale sanitario nel territorio oristanese è assolutamente intollerabile e deve essere colmata al più presto possibile”.
“Infine stupisce negativamente la miopia dimostrata ancora una volta dalle massime autorità sanitarie regionali in merito alla distribuzione dell’organico. Il trasferimento a Nuoro del senologo Curella deciso da Ats è l’ennesimo scippo sconsiderato a cui siamo costretti ad assistere. Ma non è assolutamente tollerabile che a pagare il prezzo più alto sia sempre il territorio di Oristano, già privato di numerosi servizi. Ulteriormente vergognoso è che a levarsi in difesa della sanità oristanese siano sempre le solite voci, e che ancora oggi, alla luce di quanto sta accadendo, non ci sia una voce politica forte e univoca, un coro che dica no allo smantellamento in atto in difesa di un diritto fondamentale come quello alla salute”.