Orsi del Trentino. Comparotto: «Siamo all’ennesima dichiarazione di guerra alla fauna di un’Amministrazione che non interviene per una serena convivenza»
L’assessore all’Agricoltura e foreste della Provincia autonoma di Trento, Giulia Zanotelli, dichiara il fallimento della sua Amministrazione nella gestione degli orsi e annuncia che l’abbattimento sarà un’opzione inevitabile.Questa dichiarazione si commenta da sé: è l’autodenuncia della malagestione della Provincia di Trento che, probabilmente per meri motivi elettorali, ha deciso di gestire il Progetto Life Ursus, finanziato dall’Unione Europea, a colpi di mandati di cattura degli orsi e persino di abbattimento, come nel caso di JJ4, osserva l’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa).
«Come non ricordare che la scorsa estate, dopo il processo alle intenzioni dell’orso di Andalo, il presidente Maurizio Fugatti minacciò di abbattere non solo gli orsi cosiddetti “problematici”, ma anche quelli in “sovrannumero” se il Ministero dell’Ambiente non fosse intervenuto», commenta il presidente dell’Oipa, Massimo Comparotto.
«Il Ministero intervenne e sembrava si fosse aperto un dialogo tra la Pat e il ministro dell’Ambiente Costa. Annunciarono l’istituzione di un “Tavolo congiunto di esperti”, con Ispra, per affrontare la questione della gestione dei grandi carnivori in Trentino. Chiedemmo, in quell’occasione, che fossero invitati anche esperti per rappresentare le posizioni delle associazioni per la tutela degli animali, ma nessuno ci ha chiamati».
Siamo all’ennesima dichiarazione di guerra alla fauna di un’Amministrazione che non interviene per una serena convivenza.
Non appare una politica lungimirante quella di Fugatti e Zanotelli: non lavorano a un piano per la convivenza pacifica tra uomo e animale, come previsto dal Piano d’Azione interregionale per la conservazione dell’Orso bruno sulle Alpi centro-orientali (Pacobace), e non considerano che l’opinione pubblica vuole gli orsi protetti e non abbattuti o in gabbia. Una condotta che sta causando anche danni al settore turistico del Trentino e alla stessa reputazione dell’Amministrazione della Provincia di Trento.
Da parte sua, l’Oipa continuerà a difendere gli orsi del Trentino nelle opportune sedi legali e a lottare affinché nessuno modifichi la normativa a tutela della fauna selvatica, un bene prezioso da salvaguardare e da rispettare.
Materiali ↓
Immagine degli orsi detenuti al Casteller estratta dalla relazione degli esperti
Foto della manifestazione dell’Oipa sotto la Provincia autonoma di Trento (luglio 2020)