“Se qualcuno a Roma pensa di trasformare la Sardegna nella pattumiera nucleare d’Italia si sbaglia di grosso. Noi non lo permetteremo, il popolo sardo non lo permetterà. Lo voglio dire con chiarezza: di questo governo nazionale non mi fido”.
Lo ha affermato questa mattina in Consiglio regionale Pierluigi Saiu, consigliere regionale della Lega e presidente della commissione Autonomia e Riforme, nel corso del dibattito sull’inserimento di 14 siti sardi tra i 67 potenzialmente idonei a ospitare il deposito nazionale dei rifiuti radioattivi.
“Nella notte tra il 4 e il 5 gennaio, mentre tutti sono impegnati a decifrare il calendario dei colori, la Sogin, società interamente partecipata dal Ministero dell’economia e delle finanze, società che opera in base agli indirizzi strategici del governo italiano, pubblica la Carta nazionale dei 67 siti potenzialmente idonei alla costruzione del deposito nazionale dei rifiuti radioattivi.
Lo fa di notte – ha proseguito Pierluigi Saiu – quasi di nascosto. Come si fanno le cose di cui ci si vergogna, o che si vorrebbe non si scoprissero. E tra i 67 siti idonei a ospitare il deposito nazionale dei rifiuti radioattivi, il governo ne individua 14 in Sardegna”, ha continuato il presidente Saiu attaccando il Governo.
“Proprio mentre le opposizioni in Consiglio regionale sono impegnate ad accusare le forze della maggioranza di ogni nefandezza contro la natura della nostra bellissima isola, i loro rappresentanti a Roma pensano di trasformare la Sardegna in un cimitero di scorie nucleari.
Così – ha proseguito – il sottosegretario Todde abbandona le posizioni ultrambientaliste espresse sul piano casa, quando arrivò a minacciare da parte del governo l’impugnativa di una legge non ancora approvata dal consiglio regionale, per dirci che “ogni eventuale futura decisione riguardo a una questione così delicata e strategica, non potrà che essere frutto di un confronto trasparente, partecipato e chiaro tra le istituzioni, le forze del territorio, le parti sociali, il mondo produttivo.
Questo vale per la Sardegna e per le altre regioni italiane”. Pierluigi Saiu ha poi aggiunto: “La carta nazionale che comprende i 14 siti sardi per lo stoccaggio delle scorie nucleari ha ricevuto il nulla osta del ministero dell’ambiente e di quello per lo sviluppo economico.
Proprio quello del sottosegretario Alessandra Todde. Bel modo di difendere la Sardegna”. Per Pierluigi Saiu di questo Governo non ci si può fidare “perché più di una volta ha dimostrato di non essere amico della Sardegna.
Lo ha dimostrato negando il passaporto sanitario e impedendo così alla nostra isola di difendersi dal virus quest’estate. La Sardegna – ha proseguito l’esponente della Lega – in quell’elenco non ci doveva essere.
Perché allo Stato la nostra Regione ha già pagato un tributo importante in termini di servitù. Perché il popolo sardo si è già espresso con un plebiscito. Perché lo Stato italiano è in debito con la Sardegna. L’insularità costa ad ogni cittadino sardo 5.700 euro l’anno.
La nostra Isola paga ogni anno 430 milioni di maggiori costi per la sola energia e 660 milioni di maggiori costi per il solo trasporto marittimo di merci e persone. Lo Stato – ha affermato con forza – dovrebbe pensare a come compensare i costi dell’insularità. Altro che scorie. Non mi bastano le rassicurazioni dei sottosegretari Calvisi e Todde. Non ho fiducia nelle loro parole e in questo Governo”.