Pirateria online in Italia. La diffusione di contenuti protetti da copyright online è una delle questioni più controverse di Internet.
Se da un lato il web è un servizio utilissimo che semplifica le condivisioni, dall’altro, quando queste condivisioni sono illegali, si cercano di limitare le funzioni per bloccare gli illeciti. In questo senso, le autorità stanno lavorando duramente per oscurare tantissimi siti pirata che consentono di accedere a contenuti in modo illegale come serie TV, film ed eventi sportivi.Pochi mesi fa è stata completata l’ennesima operazione da parte della Guardia di Finanza che insieme alla Polizia Postale ha sequestrato oltre 50 siti che condividevano contenuti multimediali in modo illegale, bloccando, secondo le dichiarazioni rilasciate, un giro di 80 milioni di visualizzazioni all’anno, numeri elevatissimi che dimostrano come il fenomeno della pirateria sia difficile da contrastare.
Le operazioni di offuscamento e sequestro non hanno risparmiato nessuno da siti di streaming tradizionali con sistema di riproduzione integrato sulle pagine, passando per canali Telegram dove venivano condivisi i link di piattaforme con contenuti illegali archiviati, fino a servizi per Torrent, tra cui anche il corsaro nero. La situazione, tuttavia, è più complicata di quello che sembra, perché il fatto che un sito consenta di accedere a contenuti illegali, non significa che sia completamente illegale o che abbia pieno controllo sugli stessi.
Quali sono i tipi di pagine che vengono bloccate maggiormente per pirateria?
Siti di torrent. I siti che offrono download tramite torrent sono tra i più presi di mira per operazioni di blocco da parte delle autorità. A seguito delle componenti tecniche che costituiscono la condivisione tramite torrent e in P2P, è molto facile fornire qualsiasi tipo di contenuti agli utenti, compresi quelli protetti da copyright, nascondendosi dietro a username fittizi e identità virtuali. Proprio la natura libera e anonima dei torrent determina un continuo blocco di questo tipo di piattaforme che anche se tecnicamente non sono illegali, favoriscono l’avanzare della pirateria. In questo senso, scaricare con i torrent è legale, tuttavia, non è legale usare i torrent per accedere a film, serie TV, cartoni animati, musica o altro contenuto per cui normalmente si dovrebbe pagare un biglietto o un abbonamento.
Siti di streaming. I siti di streaming illegali sono il vero fulcro della pirateria online, con tantissimi utenti che usano queste pagine regolarmente, senza preoccuparsi della poca affidabilità. Il trucco usato dai siti di streaming è quello di non archiviare nessun contenuto pirata, ma fornire solo dei link a servizi terzi. Inizialmente, questa tattica aveva funzionato con pagine che erano riuscite a durare per svariati mesi senza poter essere chiuse, tuttavia, i nuovi decreti puniscono anche questo tipo di comportamento, di conseguenza le autorità possono richiedere il blocco della pagine nel caso in cui venga rilevata trasmissione, e non necessariamente archiviazione, di contenuti protetti da copyright.
Anche il servizio CDN, spesso usato per trasmettere contenuti in streaming in modo più veloce, è stato chiamato in causa in relazione a queste nuove leggi, indicando come possa essere ritenuto responsabile della pirateria e debba bloccare un sito pirata nel caso in cui venga richiesto loro di farlo.
Canali social. Ultimamente, la pirateria passa anche per i social dove sono nati numerosi gruppi su Facebook, WhatsApp e soprattutto Telegram in cui vengono condivisi link per accedere a contenuti protetti da copyright. In questo senso, dato che le autorità non possono richiedere la chiusura totale di un social che non ha responsabilità dirette sul tipo di contenuti condivisi dagli utenti, tutto ciò che viene fatto è richiedere la rimozione di tali pagine o canali, cercando di identificare il maggior numero possibile di utenti coinvolti.
Ricapitolando, la pirateria online è un problema importante per l’Italia che richiederà ancora tanto impegno per poter essere risolto.