Così il segretario UilTrasporti Antonio Sias nel fare un bilancio orientato in prospettiva. In primis una sottolineatura importante: i trasporti sono da sempre uno degli aspetti di maggiore rilevanza per una terra come la Sardegna, elemento senza il quale si reciderebbe il cordone ombelicale che lega l’Isola al resto della comunità nazionale ed internazionale. Ma senza la certezza di una adeguata programmazione è impossibile operare con lungimiranza e mettere in campo interventi, progetti e investimenti nei vari settori di riferimento.
“Che in questo ambito l’incertezza sia una costante è fuor di dubbio. Chi amministra la nostra regione, ad onor del vero anche chi la amministrava, ha sempre manifestato grande attenzione per le specifiche problematiche durante la campagna elettorale. Spenti i riflettori però, tutto si è sempre risolto nel solito nulla di fatto – prosegue Sias -. Nella migliore delle ipotesi si riesce a portare a casa l’ennesima proroga, come nel caso delle attività marittime e del trasporto aereo. Un quadro di incompiute in cui è ricompreso anche il trasporto pubblico locale con la scadenza della riforma regionale che incombe prima della fine del 2021”.
In altre situazioni si arriva addirittura alla chiusura: “AirItaly è vertenza ormai dimenticata dalle nostre Istituzioni, oltre 500 lavoratori sardi coinvolti, un marchio ed un bagaglio di professionalità pluridecennale dilapidati senza batter ciglio. Per questo fare previsioni o prevedere investimenti vista la situazione attuale è un vero e proprio azzardo. Il confronto con le Associazioni di categoria, ma ancor più tra rappresentanze sociali ed Amministrazione regionale, non è mai decollato. Si è risolto tutto nella rivisitazione del ghe pensi mi proposto da chi governa la Sardegna nella versione bi penso eo. La Regione non accetta passaggi che comportino stadi intermedi, punta ad andare dritta al sodo ma la realtà è ben altra purtroppo, di concreto c’è ben poco”.
Il paradosso è servito: in un contesto come questo, il cui l’emergenza sanitaria limita e a volte impedisce gli spostamenti, le stesse limitazioni e gli impedimenti della mobilità sono un “placebo” utile a mitigare i gravi problemi che affliggono il settore trasporti. “Cosa ci porterà il 2021 non è dato saperlo, ma se si avverasse anche solo il dieci per cento del recente programma di attività presentato dell’assessore regionale per i Trasporti sarebbe già un gran bel passo avanti”.
In tal senso “il sindacato si limita a chiedere che vengano spesi i soldi stanziati come da programma sul sistema trasporti, che si metta mano una volta per tutte alle partite legate alla continuità e che si affronti e risolva definitivamente il tema della riforma regionale del TPL – afferma Antonio Sias –. Sono migliaia i lavoratori che quotidianamente attendono risposte rispetto al proprio destino lavorativo ed altrettanti quelli che vorrebbero avere certezze su cui avviare politiche di investimento. Se poi il confronto con le parti sociali risulta essere indigesto pazienza, potevamo e possiamo dare un fattivo contributo di idee, garantendo al contempo relativa facilità nell’applicazione di politiche attive ed utili a rispondere ai molteplici problemi che il mondo del lavoro e delle attività produttive da troppo tempo aspetta – chiude -. Ma il padrone di casa, leggi l’Amministrazione regionale, non vuole essere disturbato e intanto il tempo passa e i problemi restano e si fanno sempre più pressanti“.