“Vaccini distribuiti in base al Pil? Se questo ha inteso sostenere Letizia Moratti, Assessore alla Sanità della Regione Lombardia, si può affermare che ha lanciato una proposta penalizzante per le regioni più povere, soprattutto quelle meridionali” ha dichiarato Biagio Maimone, uno dei fondatori del Movimento Sudisti Italiani, il quale ha aggiunto: “La Regione Lombardia, con tale dichiarazione, rivendica, grazie al proprio potere economico, di meritare il vaccino prima delle regioni meno ricche.
Probabilmente Letizia Moratti intendeva dire un’altra cosa. Comunque, al di là di tutto, si evidenzia una sottile vena discriminatoria, che mi sorprende sia stata espressa da Letizia Moratti, che ho conosciuto e che ha sempre dimostrato di essere una donna attenta alla dimensione sociale delle vita. Purtroppo, le destre, ultimamente, esprimono punti di vista molto discutibili, come lo è l’affermazione recente dell’europarlamentare della Lega Angelo Ciocca, secondo il quale se si ammala un lombardo è più grave di quanto non sia il fatto che si ammali un cittadino di un’ altra regione italiana, oppure la definizione ‘Sudici Sudisti‘ da parte del Vicepresidente del Consiglio Comunale di Trento Andrea Merler.
Insomma, appare evidente che gli esponenti della destra, soprattutto del Nord, esprimano l’esigenza di creare priorità e primati del tipo ‘prima noi e poi gli altri’ , rivendicando un diritto acquisito già da un secolo, ossia la supremazia sulle regioni meridionali, che, probabilmente, hanno paura di perdere. Noi crediamo che bisogna evitare di seminare odio, ratificando discriminazioni tra i cittadini italiani, i quali devono vivere pari diritti, soprattutto sul piano della sanità.
I lombardi, i calabresi, i veneti, i campani, insieme ai cittadini delle restanti regioni italiane, devono essere uniti per sconfiggere la pandemia, senza distinzioni razziali, economiche e sociali, proprio in quanto il virus deve smettere di circolare in ogni luogo sia della nazione italiana, sia del pianeta, affinché la pandemia possa essere sconfitta.
In poche parole, nessuno deve essere contagioso per l’altro in un rapporto di reciprocità che non può assolutamente essere eluso, considerata la natura del contagio. La pandemia ha creato uguaglianza, certo quella che a cui nessuno avrebbe mai aspirato, per cui nessuno si salva da solo.