Più di 30 tra architetti, archeologi geologi, restauratori e professionisti attivi nel campo del turismo culturale, stanno raccontando i vari campi in cui ArcheoClub D’Italia opera da 50 anni: Archeologia – Storia – Architettura – Ingegneria Naturalistica – Arte – Protezione Civile. Anche questa sera di Venerdì 22 Gennaio, stiamo portando in diretta nelle case di tutti, il paesaggio italiano e la cultura italiana. sulla pagina Facebook di Archeoclub d’Italia”. Lo ha affermato poco fa, Rosario Satanastasio, Presidente Nazionale di Archeoclub d’Italia, aprendo i lavori della Video- conferenza dedicata al tema : “Architettura e paesaggio”.
“Dopo il tema del restauro pittorico, il fuori programma sul territorio, sulle stratificazioni e sulle potenzialità della città di Noto, stasera con il contributo di relatori di elevato spessore, stiamo argomentando sulla poetica del Sacro e dei luoghi Sacri con una lettura architettonica e quindi interconnessa con le forme e dimensioni degli spazi ad esso associati. Il tema, certamente di carattere multidisciplinare con una lettura – ha proseguito Santanastasio – dettata da competenze di due studiosi, architetti. Nel secondo ciclo di WeBinar invece, avremo la presenza e partecipazione anche di studiosi archeologi, i quali tratteranno il tema ma con una lettura e quindi con una landscape di tipo archeologico”.
“Da poco è terminata la relazione del prof. Marcello Panzarella che ha aderito ben volentieri ad Archeoclub entrando a far parte del comitato scientifico nazionale. Inoltre Panzarella è ordinario di Cimposizione Architettonica e Urbana presso Università di Palermo. Il professore ha illustrato progetti futuri che riguardano il Tempio di Cefalù. In questo momento siamo in diretta con Antonello Marotta, Ricercatore Dipartimento di Architettura e Design e Urbanistica dell’Università degli Studi di Sassari.
L’esperienza – nel Direttivo Nazionale dell’Archeoclub d’Italia – non può prescindere dall’esigenza e dalla necessità di dare un contributo personale, sia sul piano della ricerca che sotto l’aspetto progettuale. Entrambe le questioni – ricerca e progetti – devono puntare all’utilità di sistema, all’esportabilità dei processi, alle attivazioni di buone pratiche. Per questo motivo si sono individuati alcuni percorsi di approfondimento – ha affermato Francesco Finocchiaro, Presidente della Sede locale dell’Archeoclub d’Italia, Hybla Major di Paternò e Responsabile Nazionale dei Dipartimento Architettura e Paesaggi di Archeoclub d’Italia – a partire dalla storia della città e del territorio – che ci permettono di individuare criticità, e proporre soluzioni e possibili attori della filiera; per dare un contributo in termini di tutela, conservazione, fruizione e valorizzazione del patrimonio storico e paesaggistico italiano. In particolare quello delle perifericità, in considerazione delle pressioni trasformative sempre più imminenti e invasive. Quindi, non solo comprendere le “stratificazioni culturali” ma gestire il loro rapporto con la modernità. Per questo motivo sono state individuate tre scale esplorative, che l’Archeoclub può approfondire in questo triennio: l’architettura, la città, il paesaggio.
La missione è sviluppare la ricerca, per promuovere buone pratiche, sostenendo le eccellenze che questo Paese Italia possiede. Il nostro compito è entrare nei dibattiti – nazionali e internazionali – con il contributo, frutto del lavoro di rete, tra le tante sedi italiane. Questo significa partecipare attivamente ai convegni, alle mostre, ai seminari; sostenere il lavoro di studenti, laureandi, dottorandi e ricercatori italiani e le loro scuole, insieme ai tanti enti, per realizzare un atlante di conoscenze utile per avviare buone pratiche avviando seminari di progettazione, laboratori e mostre, per narrare e costruire il nostro futuro a partire dalla nostra storia”.