Presa di posizione dell’Archeoclub d’Italia di Pescara contro i lavori di pulizia che hanno rovinato il giardino dell’abazia di Santa Maria Arabona a Manoppello.
Lo ha affermato in una nota Giulio De Collibus, Presidente Onorario di Archeoclub d’Italia nazionale e Presidente di Archeoclub d’Italia di Pescara:
“Acheoclub d’Italia condanna i lavori di pulizia che hanno rovinato il giardino dell’abazia di Santa Maria Arabona a Manoppello. Chiediamo alla Soprintendenza Regionale del MIBAC di verificare se non sia stato anche violato il vincolo di tutela insistente sul monumento che potrebbe non essere limitato al solo edificio”.“Anche Archeoclub d’Italia si unisce al grido di protesta e indignazione contro i lavori di “pulizia” che hanno gravemente colpito il giardino storico dell’abazia di Santa Maria Arabona a Manoppello (PE). Ci uniamo alla condanna unanime delle associazioni intervenute recentemente ed esprimiamo la nostra preoccupazione e il nostro disappunto per i lavori eseguiti nel giardino.
Esso da sempre abbellisce il complesso dell’Abbazia con la sua cornice verdeggiante, ove si potevano ammirare piante interessanti e alberi secolari in una combinazione tra natura e sacro che ogni anno affascinava e attirava tanti turisti e appassionati di giardini e beni culturali.
Il valore e l’importanza di un monumento non sono costituiti soltanto dalla sua storia e dalla sua qualità artistica ed architettonica, ma anche dall’intero contesto naturalistico e paesaggistico sul quale insiste. Pertanto chiediamo alla Soprintendenza Regionale del MIBAC di verificare se non sia stato anche violato il vincolo di tutela insistente sul monumento che potrebbe non essere limitato al solo edificio”.
“Archeoclub d’Italia si unisce quindi alle numerose richieste avanzate alla Curia Vescovile, responsabile del monumento, di intervenire – ha continuato De Collibus – e di prendere provvedimenti contro chi ha prodotto un danno simile. Un giardino inserito nel 2016 nella guida nazionale dei giardini storici d’Italia non merita di essere scempiato in tal modo dall’inaccettabile decisione del Rettore dell’Abbazia di dare in gestione il giardino in mano a volontari non titolati e non esperti. Si faccia chiarezza al più presto sull’accaduto.
Siamo solidali con la comunità di Manoppello che, in un momento difficile per il turismo a causa del covid e delle varie restrizioni, è costretta a subire danni su un bene amatissimo dai cittadini e dai residenti. Sappiamo che tanti cittadini si sono indignati per l’accaduto”.