I luoghi di Archeoclub Marche e Campania sono luoghi d’Italia!
C’è un comune che si chiama Carassai, nelle Marche, con un Antiquarium dove è possibile ammirare ben 400 reperti di epoca romana e preromanica.
A Morrovalle, sempre nelle Marche il Palazzo Lazzarini del XIII secolo con opere del Seicento, tra cui un Pomarancio. In Campania, a Pietrelcina, nel beneventano, Palazzo De Tommasi-Bozzi con il “Museo Civico di Padre Pio da Pietrelcina”.
Virgilii (Presidente Carassai): “L’Antiquarium di Carassai conserva reperti archeologici che spaziano dal III sec. a.C. al V sec. d.C.”.
Acquaroli Cerone (Presidente Morrovalle): “Palazzo Lazzarini , edificio del XIII sec. fa da sfondo alla bella piazza medioevale del Comune di Morrovalle con opere che spaziano dal XV al XVI e XVII secolo”.
Tresca (Presidente Pietrelcina): “A Pietrelcina, in Campania, Palazzo De Tommasi-Bozzi, dal 2001 sede dell’Archeoclub. Il Museo Civico “Padre Pio da Pietrelcina”, gestito dall’Associazione, rappresenta la realizzazione di un sogno in cui i soci hanno sempre creduto e per il quale si sono adoperati con instancabile determinazione”.
“L’Antiquarium del Comune di Carassai nasce come Deposito di reperti archeologici nel 1989, ad opera della sede di Archeoclub d’Italia di Carassai. La formazione del nucleo iniziale dei reperti risale agli anni 1950-1960, grazie all’interessamento dell’allora Parroco Don Luigi Zega, che riuscì a recuperare gran parte del materiale archeologico abbandonato nel territorio circostante, a cui furono in breve tempo aggiunti altri oggetti provenienti da ritrovamenti di superficie ( frammenti ceramici dell’età del bronzo, monete, laterizi, dolii, frammenti di pavimentazione in cotto, di tegoloni…) L’Antiquarium è stato inaugurato ufficialmente nel 2008, successivamente ad un grande lavoro d’Inventariazione e Catalogazione da parte di archeologhe, suggerite dalla Soprintendenza Archeologica per le Marche, all’Archeoclub d’Italia, che se ne è interessato, direttamente sostenendo tutte le spese occorrenti, anche per la disposizione di tre vetrine doppie, situate al primo piano del Palazzo Municipale, con pannelli descrittivi ed immagini”. Lo ha affermato Bianca Virgilii, Presidente Archeoclub d’Italia di Carassai, comune in provincia di Ascoli Piceno.
La grande opportunità di entrare nell’Antiquarium per vedere ben 400 reperti di epoca romana, preprotostorica, preromanica. Ed ecco collier in bronzo, ma c’è la statuina egizia proveniente da Coste da Bora. Anche in epoca romana esistevano i falsi. Proprio presso l’Antiquarium di Carassai è possibile comunque ammirare un falso dell’originale “Made Egizio” .
E’ l’Italia da vedere, ricordare. E’ l’Italia che aspetta perché bella ed amata! Archeoclub d’Italia, nei prossimi mesi, partirà con una serie di Press Tour riservati alla stampa.
“Archeoclub d’Italia è riuscita a provvedere anche a supporti per il piano terra d’ingresso al museo di Carassai, per l’esposizione dei vari reperti, con una spesa totale di 14.000 euro a proprio carico, mentre il Comune ha messo a disposizione i due spazi sopra indicati. L’Antiquarium dispone di 400 reperti – ha proseguito Virgilii – in larga parte di epoca romana, preprotostorici e preromanici e piceni, tra cui emergono: una scheggia “levallois”, in selce rossa, molte altre schegge e bulini… presenti in zona e contrada Menocchia del paese; due “collier” in bronzo; frammenti di vasellame da mensa e pareti con decorazioni; frammenti di “dolium”, di anfore, lucerne romane; monete di epoca romana ( III sec. a.C. – V sec. d. C.) che testimoniano la vitalità del territorio in quel periodo. Di particolare rilievo, emerge nell’Antiquarium, un statuina egizia “USHAPTI” (WSBT), proveniente da Coste da Bora, un falso antico, cioè un prodotto dell’artigianato romano, di probabile età imperiale, realizzato a stampo in terracotta a forma di mummia, ad imitazione degli originali egiziani. Inoltre si evidenzia un blocco in travertino con epigrafe, dedicato ad una certa Jaetilia, riutilizzato come vasca, rinvenuto in località S. Vito; vi sono altre due lastre con epigrafi ed alcuni manufatti di età medievale e post medievale, quali basette di colonne, capitelli, vasche, acquasantiere. L’Antiquarium è gestito da Archeoclub d’Italia grazie alla convenzione con il Comune di Carassai”.
E nel borgo medioevale di Morrovalle, Archeoclub d’Italia sezione locale, ben 200 soci, gestisce e si prende cura del Palazzo Lazzarini, edificio del XIII secolo, con Museo e Pinacoteca. In questo meraviglioso luogo sono esposti reperti archeologici portati alla luce di recente a Morrovalle.
“Lo storico Palazzo Lazzarini , edificio del XIII sec. fa da sfondo alla bella piazza medioevale del Comune di Morrovalle. Sorto sui ruderi dell’antica rocca, ha subito nel corso dei secoli numerosi rimaneggiamenti: prevale attualmente l’aspetto neo-gotico – ha affermato Nazarena Acquaroli Cerone, Presidente Archeoclub d’Italia, sezione di Morrovalle – dovuto ad un intervento agli inizi dell’800, come attestato dalla lapide inserita al di sopra dell’arco d’ingresso.
Sulla facciata spiccano l’antico stemma dei conti Lazzarini ed il bellissimo portale in stile neo-gotico appartenuto ad un Castello che la nobile famiglia possedeva nella frazione di S. Lucia. L’interno del Palazzo accoglie al piano nobile le collezioni museali il cui nucleo fondamentale è costituito da numerosi dipinti provenienti dalle Chiese del territorio. Si tratta di tavole e tele databili fra il XVI e XVII sec, fra cui spiccano una Madonna del Soccorso del XVI sec, e una Sacra Conversazione dell’ambito del Pomarancio. Una particolarità è costituita dalla serie di ritratti di uomini illustri che richiama la raccolta del ‘500 dell’umanista Paolo Giovio. Di notevole interesse risultano alcuni oggetti appartenuti al Sacro Monte di Pietà di Morrovalle, istituito nel 1475 come Banco di pegni a scopo benefico. L’ultimo piano del museo ospita, dal dicembre 2020, la raccolta di reperti archeologici rinvenuti in contrada S.Lucia di Morrovalle a seguito degli scavi dell’agosto 2019 per il gasdotto S. Marco-Recanati.
Al pianterreno il Palazzo ospita parte della Biblioteca Comunale e la Sede dell’Archeoclub di Morrovalle.
Le visite al Museo-Pinacoteca sono effettuate con l’ausilio di guide gratuite messe a disposizione dalla locale Sede di Archeoclub d’Italia, che gestisce l’intera struttura. Le aperture si effettuano nelle giornate del sabato e domenica dalle ore 16,00 alle 19,00. Negli altri giorni della settimana l’Archeoclub gestisce la Biblioteca Comunale. Numerose sono le aperture straordinarie per visite su prenotazioni o in occasione di festività e ricorrenze locali e durante il periodo estivo”.
Ed in Campania, a Pietrelcina, la sezione locale di Archeoclub d’Italia gestisce il “Museo Civico di Padre Pio da Pietrelcina“.
“Il 10 agosto 2013 è stato inaugurato il Museo Civico “Padre Pio da Pietrelcina”, allestito nelle sale dello storico Palazzo De Tommasi-Bozzi, dal 2001 sede dell’Archeoclub di Pietrelcina. Il Museo, gestito dall’Associazione, rappresenta la realizzazione di un sogno in cui i soci hanno sempre creduto e per il quale si sono adoperati con instancabile determinazione. Le ampie sale dell’edificio ospitano mostre ed eventi volti a far emergere il significato evocativo della storia – ha dichiarato Paolo Tresca, Presidente della sezione Archeoclub d’Italia di Pietrelcina – restituendo così al tempo la sua “sacralità”. L’esposizione dei reperti rinvenuti sul territorio offre ai visitatori la possibilità di dialogare con la memoria storica del luogo, dilatando la dimensione del ricordo in una sorta di sospensione incantata. Al pianterreno, oltre a una sala convegni e a una sala riunioni, si trova una ricca biblioteca, in cui sono conservati volumi provenienti da vari fondi e un notevole numero di registri appartenenti all’archivio storico; negli ampi spazi di Palazzo Bozzi, l’Archeoclub organizza annualmente mostre fotografiche ed espositive, presentazioni di libri, nonché eventi a sfondo didattico-educativo per le scuole. Il Museo, inoltre, è dotato di un antiquarium che custodisce i reperti raccolti e catalogati, luogo in cui storia e memoria dialogano incessantemente in un contesto culturale di prospettive multiple.