L’Amministrazione in carica, sin dai primi giorni del mandato, ne aveva evidenziato diverse criticità. Gli irragionevoli limiti di permanenza delle strutture precarie, previsti dal vecchio regolamento, contrastano infatti con gli obiettivi di rilancio dell’economia e con una politica che miri alla destagionalizzazione e al potenziamento del livello concorrenziale cittadino, rispetto ai comuni limitrofi.
Una volta avviati i lavori però, all’improvviso, lo “stop”. “A parlarne non ci si crede – afferma l’Assessore al Commercio e alle Attività Produttive Giuseppe Corso – difficoltà nel corso del mandato ne abbiamo riscontrate ma nessuno si sarebbe mai aspettato che, a pochi passi dall’intesa sulla stesura definitiva del nuovo regolamento sarebbe intervenuta una pandemia che ci ha costretti ad accantonare alcuni progetti in essere, oltre che gli incontri di definizione con gli operatori, per dedicarci alle misure emergenziali. Poiché non sapevamo quali imposizioni aspettarci dal governo nazionale, ci siamo quindi limitati, con lo strumento dell’ordinanza sindacale emessa per fini sanitari, ad adeguare gli spazi alle esigenze del distanziamento e salvare il salvabile della stagione turistica”.
“Si badi bene comunque – tiene ancora a sottolineare l’Assessore Corso – che nessuna novità è indolore e anche l’adozione di un nuovo regolamento non sarebbe stata esente da spese per gli operatori. Sulla base delle precedenti interlocuzioni con gli uffici della soprintendenza sapevamo che le tipologie delle strutture ad oggi in essere, non sarebbero state più autorizzabili senza gli opportuni adeguamenti”.
Oggi dunque i tempi paiono nuovamente maturi per riprendere in mano il regolamento, a partire dal punto dove lo si era lasciato.
“Si procederà in maniera programmata – anticipa il Sindaco Antonio Maria Capula – lungo tre direttive di fondo. Inizialmente, a regolamento invariato, sarà comunque possibile, per gli operatori, mantenere le strutture già munite di autorizzazione paesaggistica, che potranno sin da subito operare nei limiti di durata previsti dal regolamento in essere, dunque fino a 180 giorni, più 60 di proroga nei casi previsti. Entro i 120 giorni sarà invece possibile il posizionamento di strutture e arredi senza l’autorizzazione predetta. Nel frattempo verrà presentata al Consiglio una modifica transitoria che consentirà di eliminare il predetto limite temporale, così da abbracciare la più favorevole normativa regionale in materia di concessioni di suolo pubblico. Permarranno in questa fase, temporaneamente, i vecchi limiti alle tipologie, accordati, a livello paesaggistico, nel regolamento”. Prima della scadenza delle autorizzazioni che saranno in essere nella imminente stagione, si provvederà a portare a compimento la stesura del “Nuovo regolamento Dehors”, che asseconderà le linee concordate con la soprintendenza e alcune regole di buon senso che trovano giustificazione nelle particolarità e nella bellezza del Borgo e in ragioni di maggior certezza del rilascio delle concessioni. A quel punto gli operatori potranno dare il via alle nuove domande o agli opportuni adeguamenti, con la differenza sostanziale che finalmente si potrà fare affidamento sulla “permanenza” delle strutture, consentita per l’intero anno solare.
“Anche con il nuovo regolamento – assicura il Sindaco – resterà comunque la possibilità di ottenere concessioni “brevi” svincolate dai rigidi limiti paesaggistici, come previsto dalla normativa in materia”.