CBG: nuovi progetti per potenziare il sistema irriguo e raggiungere i territori scoperti
Un grande progetto green che garantisca acqua a un vasto territorio dalle grandi potenzialità agricole. È quello del Consorzio di Bonifica della Gallura (CBG) che ha già studiato e progettato una serie di idee che consentiranno, con riciclo e meno sprechi, alle imprese agricole di poter programmare le proprie produzioni anche in anni di grande siccità.
Le dichiarazioni
“È il momento di decidere – evidenzia il presidente del Consorzio di Bonifica della Gallura Marco Marrone. – I bacini sono pieni e da questo punto di vista c’è la serenità da parte di tutti di poter programmare senza alcun assillo o emergenza. Ci sono i fondi e ci sono le idee e i progetti, serve la volontà politica per dare a un territorio importante che conta imprenditori capaci, l’infrastrutturazione necessaria per far esplodere tutte le sue potenzialità”.
Il comprensorio del Consorzio di Bonifica Gallura conta di oltre 200 mila ettari all’interno di 17 Comuni, dei quali circa 6 mila irrigabili. Un territorio che al momento ha una sola vera fonte di approvvigionamento, la diga del Liscia, che può arrivare a contenere fino a 105 milioni di metri cubi di acqua. Altre opere, di piccole dimensioni, sono le stazioni di sollevamento presenti sul rio Toltu, sul rio San Giovanni e sul rio Oddastru “che non riescono a soddisfare un territorio con un trend di crescita su tutti i settori”.
“Questo territorio deve guardare oltre la contingenza e programmare sia per assicurare un adeguato approvvigionamento idrico alle infrastrutture già esistenti e sia per ampliare il servizio – spiega Marco Marrone –, per questo è necessaria la realizzazione di un nuovo invaso, l’interconnessione di tutti i sistemi di produzione dei reflui, recuperando dunque acqua “sprecata” in quanto buttata in mare”.
Si tratta, tra l’altro, di opere già ideate e progettate.
“Come Consorzio – ricorda il direttore Giosuè Brundu – è stato già presentato, approvato e finanziato un progetto di fattibilità per la diga di San Simone, a ovest di Olbia, nella stretta del Monte Alvo, che potrà garantire 16 milioni di metri cubi di acqua. Inoltre abbiamo anche un progetto green di recupero dei reflui, che riguarda altri 14 milioni di metri cubi, recuperabili attraverso l’interconnessione di tutti i sistemi di produzione reflui da Santa Teresa a Golfo Aranci che consentirà di portare acqua anche laddove oggi non ne hanno. In questo caso si tratta di un progetto già avviato e inutilizzato, in quanto cimsono già decine di km di condotte. E pensiamo anche a un progetto importante a valle del Liscia dove confluiscono diversi rii. In questo caso il progetto riguarda la canalizzazione e l’immissione dell’acqua nel canale, per 8-10 milioni di metri cubi di acqua che andrebbe a premiare importanti superfici in territorio di Arzachena con la prospettiva di raggiungere anche Luogosanto e Tempio”.
“Oltre a non avere l’assillo dell’emergenza – spiega il presidente del Consorzio – sono maturate anche le condizioni per parlare di reflui e mettere in campo un grade progetto sostenibile e innovativo che contribuisca allo sviluppo del territorio. È il momento giusto per
dar corso a questi progetti concreti e realizzabili che potrebbero essere finanziati attraverso il Recovery plan agricolo e con la prossima programmazione comunitaria. Noi siamo pronti”.