Contrastare la cultura dello sballo che pervade la società è un dovere etico
Quella delle droghe è ormai una tragedia che coinvolge a tutti i livelli la società mondiale da decenni. Recenti sondaggi dimostrano che il problema è in forte crescita soprattutto tra gli adolescenti, ma non solo. Da anni assistiamo alla crescita di una vera e propria “cultura dello sballo” secondo cui non ci si diverte se non si vivono emozioni “diverse” da quelle che si vivono nella vita quotidiana. Quando si pensa al mondo della droga ci si immagina un mondo in cui il malaffare e il degrado la fanno da padrona. Sicuramente questo è ciò che attende la vita del tossicodipendente dopo che ha imboccato quella sciagurata strada. I racconti di chi ha vissuto quella esperienza sono drammaticamente simili.
Ma perché un ragazzino di 12/13 anni, di buona famiglia, senza problemi finanziari, bravo a scuola e apparentemente “senza problemi”, va a cercare nuove sensazioni ed emozioni con l’alcol o altre sostanze? Non sono i problemi familiari né quelli finanziari a spingerlo in quel tunnel.
Non è un mistero il fatto che i ragazzi “devono” stare nel gruppo e per fare questo è necessario omologarsi ai comportamenti del gruppo. Sono i ragazzi più smaliziati, quelli che più si divertono, coloro che hanno successo con le ragazzine, quelli da imitare e da prendere d’esempio. Non è certamente il profitto nello studio il termine di paragone cui fare riferimento.
Vedere gli amici che si divertono in gruppo bevendo birra o altri drink non meglio identificabili e passandosi la canna, è una spinta quasi irresistibile a “provare” per divertirsi con loro. A poco sono valse le sagge raccomandazioni sul fatto che le droghe fanno male! E poi: “dicono che è naturale; è un’erba; lo fanno tutti e si divertono da matti; se non lo faccio chissà cosa penseranno di me; una volta non sarà la fine del mondo; le droghe leggere non fanno male come mi hanno detto; se i miei amici si divertono così, perché non anche io?” e via con le considerazioni che giustificano la “prova”.
Da qui a cadere nella “prima volta” il passo è molto breve.
Aggiungiamo a questo “travaglio” generazionale di omologazione al gruppo, la cultura del permessivismo e la malsana idea che si sta diffondendo nell’opinione comune e nella mente di molti politici che una sostanza riconosciuta come psicotropa possa essere assunta liberamente a scopo “ricreativo”, alimentando il dibattito sulla legalizzazione o meno delle droghe “leggere” e il cerchio è chiuso.
Sfatare e contrastare la cultura dello sballo è un dovere etico, prima ancora che morale, di qualsiasi persona di buonsenso. Alla indispensabile azione di contrasto e repressione delle forze dell’ordine è necessario affiancare un’azione efficace nelle famiglie e nelle scuole, mettendo particolare attenzione ai comportamenti dubbi dei ragazzi e fornendo le informazioni corrette.
Senza falsi moralismi e proibizionismi è importante far capire ai ragazzi quali possono essere le conseguenze, anche gravi e talvolta irreversibili, che l’abuso di alcolici e di sostanze possono causare al corpo e alla mente. Diciamo loro che per una sola pasticca di qualche sostanza presa in discoteca si può anche morire; insegniamogli che non esiste una distinzione tra droghe leggere e droghe pesanti, perché tutte fanno male; spieghiamogli che un “amico” che gli offre il “fumo” non è un vero amico.
“L’arma più efficace nella guerra contro la droga è l’istruzione”, così scriveva il filosofo L. Ron Hubbard. Attenzione e informazione, nelle famiglie e nelle scuole: sono queste le parole chiave. Attenzione a cogliere comportamenti dubbi e a dare informazioni corrette ai ragazzi.
Purtroppo le attività scolastiche di prevenzione all’uso delle droghe sono diminuite o sono assenti. Per colmare questo deficit, i volontari di Mondo Libero dalla Droga e della Chiesa di Scientology hanno scelto le scuole come luogo dove promuovere il messaggio di vivere liberi dalla droga.
Lo hanno fatto nella mattinata di giovedì 18 febbraio, informando i ragazzi del Liceo Scientifico a La Maddalena e dell’Istituto Comprensivo a Olbia, con la distribuzione di centinaia di libretti “la verità sulla droga”, nella speranza che si uniscano le forze in campo.
Istituzioni, Scuola, Associazioni di Volontariato, Parrocchie, Centri sportivi, Famiglie e semplici cittadini di buona volontà, devono fare un’unica squadra per arginare quella che da tutti è considerata la piaga sociale degli ultimi decenni.