A dirlo Tommaso Miele, presidente della Corte dei Conti del Lazio, nel corso dell’inaugurazione dell’anno giudiziario, che si è svolta in modalità on line. Al nuovo regime di responsabilità erariale è rivolta una forte critica da parte del presidente: “Nell’ambito della legislazione emergenziale vi sono stati interventi normativi che, pur se ispirati dall’obiettivo di evitare ritardi e inerzie, hanno oggettivamente reso più difficile il corretto ed efficace svolgimento della funzione giurisdizionale della Corte dei conti, rendendo sicuramente più difficile l’azione di contrasto alla cattiva gestione delle risorse pubbliche, alla cattiva amministrazione, al malaffare e alla illecita percezione di finanziamenti pubblici”.
“Per accelerare l’azione amministrativa – ha proseguito – com’è giusto e necessario di questi tempi, soprattutto in vista del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, “alleggerire” il peso delle responsabilità gravanti su amministratori e funzionari pubblici si è voluto attenuare il regime della responsabilità erariale, nel presupposto che sia, in misura apprezzabile, la paura della firma a determinare l’inerzia o i gravi ritardi nella realizzazione di opere, piani, progetti”. Insomma, non si accelerano i ritardi della burocrazia con il rischio di impunità degli amministratori: “I ritardi, le omissioni e le inefficienze vi sono, e sono sotto gli occhi di tutti, ma non può sostenersi che questi problemi si risolvano attenuando le responsabilità di amministratori e dirigenti pubblici, e creando sacche di impunità per chi è chiamato a gestire denaro pubblico”.
Miele, nella sua lunga relazione ha ricordato il ruolo del giudice che non deve adeguarsi al sentire di “giustizialismo” ma assicurare terzietà e una “giustizia giusta” sapendo anche mettersi nei panni di chi il giudizio lo subisce. 18 mesi la durata media di ogni giudizio discusso e diverse sono state le fattispecie dei reati contestati a danno erariale: “Nel corso del 2020 – ha spiegato Miele – la Sezione giurisdizionale per il Lazio ha tenuto 40 udienze; le udienze camerali per i reclami al collegio sono state 18 e le udienze monocratiche dei giudici unici delle pensioni sono state 61.
Per i soli giudizi di responsabilità nel corso del 2020 sono stati definiti 97 giudizi, e sono state emesse 97 sentenze e 18 ordinanze istruttorie. A fronte di 134 giudizi di responsabilità pendenti al 1° gennaio 2020, ne sono pervenuti, nel corso dell’anno 2020 85. Al 31 dicembre 2020 ne risultano pendenti 127, considerati quelli introdotti nel corso dell’anno”.
Un alert è stato lanciato, sia dal presidente Miele che dal procuratore generale della Corte dei Conti del Lazio, Pio Silvestri, sulla gestione delle risorse del Recovery Fund, che non dovranno, comunque, distrarre dalle vicende interne, e ancora in divenire come alcuni contratti di Atac, gli acquisti legati all’emergenza Covid, come le mascherine.
(ITALPRESS).