Da un anno stiamo assistendo ad una velocissima metamorfosi comportamentale e culturale senza precedenti. Ciò che solo nei primi mesi dello scorso anno sarebbe sembrato impossibile o perlomeno inverosimile, oggi è diventato una normalità, qualcosa di scontato e doveroso. Chi non si adegua alle nuove disposizioni è considerato un untore e un pericolo per la salute pubblica.
Chi avrebbe mai immaginato di non poter dare un caloroso abbraccio, al caro nonno o all’amico che non incontri da tanto tempo, perché esiste un pericolo di diffusione del virus? Per carità, lungi da noi dall’istigare alla “disobbedienza civile”, il rispetto delle regole è al primo posto tra i doveri del cittadino. Soprattutto quando si tratta di salute pubblica. Ciò che si vuole mettere in evidenza è come il virus non solo sta distruggendo milioni di vite in tutti i continenti, ma anche tanto altro di ciò che ci è più caro come gli affetti, le relazioni interpersonali e i valori fondamentali di solidarietà e condivisione che prima erano alla base del vivere comune.
Si, mentre i governi cercano di proteggere i loro popoli emanando leggi sempre più restrittive per arginare la diffusione del virus, molti dei Diritti che davamo per scontati ci vengono tolti. Pensiamo all’impatto che il Covid-19 ha avuto su categorie di cittadini più vulnerabili come gli anziani e i disabili; i lavoratori in prima linea come il personale sanitario; i malati di altre patologie non Covid momentaneamente messi in secondo piano a causa dell’emergenza in atto; i giovani costretti alla Didattica a Distanza, con le conseguenze di carattere culturale, educativo e di socializzazione, fattori fondamentali in quella fase di crescita. Per non parlare delle imprese e dei lavoratori, alle prese con una crisi senza precedenti dalla quale non si sa come se ne uscirà.
Cosa c’entra la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani con tutto ciò?
Se emerge una verità dalla pandemia globale in atto, è quanto i Diritti Umani siano universali e proteggano tutti noi. Quanto siano il faro che si dovrebbe mantenere sempre come guida nelle decisioni, sia nella vita personale che di carattere pubblico e sociale.
Non c’è dubbio che interessando le categorie di tutte le fasce sociali, la pandemia abbraccia direttamente i settori della vita di tutti gli uomini e le donne; e non c’è dubbio come nella saggezza e lungimiranza presenti nei trenta articoli della Dichiarazione, si trovino le soluzioni eque e giuste per tutti, quando le stesse sono messe al centro delle decisioni dai legislatori, nella direzione del bene comune.
“I Diritti Umani devono essere resi una realtà e non un sogno idealistico” scriveva il filosofo e umanitario L. Ron Hubbard. Mai come in questo momento queste parole sono attuali e da prendere come impegno da parte di ogni persona di buon senso. La risposta alla pandemia deve fondarsi sulla solidarietà e cooperazione sociale nazionale e internazionale. Nessun paese può pensare di uscire vincitore da solo da questa situazione, senza la condivisione delle risorse e della conoscenza a disposizione di tutti, affinché nessuno rimanga escluso.
Ma questa consapevolezza deve partire in primo luogo da ciascuno di noi. Per questo è necessaria la conoscenza in grado di ripristinare il senso di responsabilità in tutti noi. Quella conoscenza che i volontari di Uniti per i Diritti Umani e della Chiesa di Scientology diffonderanno nelle strade e negozi di La Maddalena, nella giornata di lunedì 1 febbraio, illustrando e distribuendo centinaia di libretti contenenti i 30 articoli della Dichiarazione Universale.