Blue Tongue: la replica della Lega dopo le proteste di alcune associazioni di categoria sul blocco alla movimentazione.
“Sulla questione Blue Tongue è necessario fare alcune doverose precisazioni.
A seguito dell’accertamento di focolai nella zona del basso Sulcis la Regione ha disposto che la zona posta a vincolo fosse limitata a un raggio di soli 20 km, predisponendo un ulteriore controllo nelle aziende poste tra i 48 e i 50 km dai focolai iniziali; il tutto nel tentativo di scongiurare la chiusura ai 150 km, come invece avvenne nel 2018!
La situazione è precipitata a seguito del rinvenimento di un capo PCR positivo nel territorio di Serramanna. Il capo, partito da un’azienda del basso Sulcis, era stato inizialmente considerato come nuovo focolaio spingendo l’assessorato della sanità ad estendere, temporaneamente, il blocco alla zona di restrizione.
Le interlocuzioni con Ministero e con il centro nazionale di referenza OIE per la Bluetongue di Teramo hanno portato, poi, alla conclusione che la positività rinvenuta a Serramanna doveva essere considerata come focolaio di importazione, e non come focolaio nostrano come fatto nella fase di accertamento iniziale. Al seguito di tali considerazioni si è, pertanto, concordato che ad esser ritenute infette saranno solo le aree di Oristano, Sanluri, Carbonia e Cagliari; libere, invece, quelle di Nuoro, Ogliastra, Sassari e Olbia.
Decisamente un importante risultato, ancor di più se paragonato a quanto deciso nel 2018, frutto del costante impegno ad opera dell’assessore della sanità, Mario Nieddu, e del direttore del Servizio sanità pubblica veterinaria e sicurezza alimentare, Dott. Montisci, che quotidianamente mirano ad andare in contro alle esigenze di tutte le aziende del comparto zootecnico.
Per ciò che concerne, infine, la determina per il mancato riconoscimento dei territori UI per TBC di Gallura e Ogliastra, è necessario ricordare che pur trattandosi di un atto regionale non può essere assunta se non con beneplacito del Ministero della Sanità;
il quale ha richiesto degli atti che attualmente per le due aree summenzionate, purtroppo, non esistono.
Da qui l’inappellabile decisione e conseguente obbligo di imbolatura, così come previsto dalle norme per le province non indenni, che solo grazie al tempestivo intervento dell’assessorato è stato posticipato a ottobre.
Se dovessimo ricercare dei colpevoli per l’attuale situazione sarebbe il caso di guardare al passato, quando a guidare la Regione sedeva una maggioranza differente, quella di centro sinistra, che senza colpo perire ha deciso di eliminare le province non badando minimamente alle conseguenze pratiche che tale colpo di spugna, poco ponderato, avrebbe provocato. Il caso della qualifica TBC non è che mero esempio, cui se ne possono, purtroppo, aggiungere tanti altri.
Per cercare di mettere una pezza a tali carenze del passato si è strategicamente deciso di prevedere un piano annuale, piuttosto che triennale, con lo scopo di consentire la re istituzione delle province, già prevista nel calendario dei lavori del Consiglio, e conseguente correzione della qualifica di quei territori.
Blue Tongue: la replica della Lega
In ultima analisi preme, inoltre, evidenziare che la tubercolina per la movimentazione, sino allo scorso anno considerata come extra LEA e, pertanto, a carico dell’allevatore, da quest’anno invece è di nuovo Lea e dunque a carico del sistema pubblico. Ennesima conferma questa dell’attenzione verso le necessità del comparto attualmente riservato!”
Così Dario Giagoni capogruppo Lega Salvini Sardegna