Su questo tema c’è un forte interesse che abbiamo voluto approfondire in prima persona, recandomi domenica presso il carcere di Massama (Oristano).
In occasione della visita il direttore del carcere, che ringrazio pe la sua disponibilità, ha portato alla mia attenzione una situazione che ritengo essere decisamente preoccupante: il direttore del distretto sanitario di Oristano ha, infatti, disposto che la consegna dei prelievi al laboratorio di riferimento e il ritiro dei farmaci fascia A, non compresi dunque nella fornitura della farmacia territoriale, fosse a carico della polizia penitenziarie e non del servizio ASSL.
Non comprendo tale decisione e trovo del tutto lecita l’apprensione del direttore Pier Luigi Farci, in ossequio anche delle direttive contenute nel D.P.C.M. 1 aprile 2008 (pubblicato in Gazzetta Ufficiale 30 maggio 2008, n. 126) che disciplina il passaggio al Servizio sanitario nazionale delle funzioni sanitarie, delle risorse finanziarie, dei rapporti di lavoro, delle attrezzature, arredi e beni strumentali relativi alla sanità penitenziaria.
Ho assunto, pertanto l’impegno di andare a fondo alla questione, facendo presente tale grave criticità ai vertici dell’ASSL di Oristano che, non dubito daranno mostra di sensibilità e impegno per garantire il corretto svolgimento delle mansioni, ognuno nei propri ambiti.
Il miglior modo per portare rispetto al difficile e indispensabile lavoro della Polizia Penitenziaria è quello di adoperarci per renderlo, sempre più sicuro e dignitoso, come quello di qualsiasi donna e uomo che indossi una divisa, non solo indispensabile e doveroso garantire i giusti Livelli Essenziali di Assistenza a tutti i detenuti, come per ogni altro cittadino!”
Così Annalisa Mele, Consigliere Regionale del Gruppo Lega Salvini Sardegna, eletta nella circoscrizione di Oristano e componente della VI Commissione, Salute e politiche sociali.