La pietra magica della settimana: il granato
Il Granato, pietra semipreziosa appartenente alla famiglia dei silicati, si può presentare in una vasta gamma di colorazioni diverse ma con strutture simili tra loro i cui cristalli, se osservati al microscopio, appaiono più cubici che rotondi.
Il nome deriva dal latino “Granatus” (seme o grano) per la forma rotonda delle gemme grezze e perché ricorda i semi rossi della melograna; ai tempi di Plinio il Vecchio veniva chiamato “Carbonchio”.
Le colorazioni dipendono dalla composizione chimica e quelle più facili da trovare sono: viola, verde, giallo, cioccolato, arancione e rosso, ma alcuni esemplari di granato trovati nei giacimenti del Madagascar sarebbero in grado di cambiare colore alla luce di una candela.
La varietà più conosciuta è quella rossa o rossastra (Granato Mozambico, Rodolite), protagonista di diversi racconti antichi. Nella mitologia greca viene menzionato nell’episodio del ratto di Persefone nell’Ade, mentre nella tradizione ebraica e musulmana è continuamente elogiata la sua bellezza, infatti viene spesso lavorato e tagliato come gemma preziosa.
I Vichinghi usavano gioielli con i Granati durante i funerali per illuminare ai defunti il percorso verso Walhalla, mentre i Crociati decoravano le loro armature con questa gemma per avere più coraggio in battaglia. Ma è nel XVIII e nel XIX secolo che il Granato fu particolarmente amato e richiesto, soprattutto il Granato di Boemia.
Formula benessere della settimana
Prima di utilizzare il Granato come pietra salutare, andrebbe purificata: lavatela con acqua distillata ed esponetela ai raggi solari.
Dai litoterapeuti le vengono attribuite diverse proprietà: fortifica il cuore, regolarizza la circolazione sanguigna, cura le ferite, soprattutto le piaghe in quanto ne fermerebbe il sanguinamento se applicata sopra; inoltre depura l’organismo dalle tossine e rallenta l’invecchiamento.
Viene utilizzata come pietra da meditazione ed è simbolo di perseveranza e di rettitudine, aiuta il rilassamento, stimola a esternare la sincerità dei sentimenti e protegge dai pericoli nascosti.
Aneddoto magico
Durante il Medioevo, il Granato rosso fuoco veniva chiamato “Carbone ardente” e gli si attribuiva la capacità di trasmettere energia, volontà, gioia e di attirare l’amore, oltre che di rafforzare la fede e la perseveranza e di scacciare tristezza e malinconia.
I Greci erano sicuri che permettesse loro di vedere di notte, con il buio, come di giorno. Per i nativi americani, invece, il Granato aveva il potere di aprire le porte dell’invisibile.
Alessandra Leo