Le cifre del II° Report di Salutequità confermano il fallimento della politica sanitaria nel Lazio. “La Regione presieduta da Zingaretti ha perso quasi 7.000 operatori, con un calo di 1.510 unità tra i medici e 1.485 tra gli infermieri.
Il ricorso all’arruolamento di personale nelle strutture pubbliche provenienti da strutture private convenzionate e Rsa ha impoverito ancora di più queste ultime ormai perennemente in carenza d’organico” dichiarano congiuntamente Gianluca Giuliano, Segretario nazionale della UGL Salute e il Segretario Provinciale di Roma Valerio Franceschini.
“L’avvio della campagna vaccinale – proseguono i due sindacalisti – ha mostrato il fallimento della politica sanitaria regionale pensata dall’Assessore D’Amato. Dovrebbero essere 84 le squadre pronte a somministrare le dosi, composte ognuna almeno da un medico e quattro infermieri.
Al momento sono circa 50 quelle formate e pronte proprio per l’impossibilità di reperire infermieri per questa missione. Se il Lazio è mestamente al penultimo posto nella classifica per pazienti medi assistiti per singolo infermiere, con 15 è alle spalle solo della Campania con 17, non può esistere alcuna giustificazione.
Per questo come UGL Salute siamo assolutamente favorevoli all’aumento di posti a disposizione nei corsi per la laurea in infermieristica e al rafforzamento degli organici mediante lo sblocco del turn over e l’assunzione di nuovo personale con forme di contratto a tempo indeterminato continuando a scorrere le graduatorie dei concorsi ancora in essere.
E’ ora di cambiare rotta con forza, puntare sui professionisti della sanità che si sono distinti nella lotta alla pandemia rilanciando un sistema che mostra ogni giorno di più le proprie falle”.