Annalisa Mele (Lega): “L’ospedale San Martino di Oristano non è a rischio chiusura, sono in corso di espletamento i concorsi per l’assunzione di nuovi medici ed infermieri”.
Lo dichiara Mele, il consigliere regionale della Lega Salvini Sardegna, sulla situazione del presidio ospedaliero San Martino di Oristano e sulla paventata ipotesi di chiusura e smantellamento sollevata in questi giorni.
“Entro la fine di questa settimana mi è stato garantito dal servizio di accreditamento della Asl la messa a norma degli impianti elettrici dei locali nel reparto di Oncoematologia, in modo da avere l’accreditamento provvisorio ed automaticamente poter somministrare i farmaci ai pazienti oncologici del territorio evitando loro estenuanti trasferte all’Oncologico di Cagliari.
Non solo, sono stati riaperti tutti i bandi che non si sono potuti espletare a causa della pandemia, alcuni concorsi sono in fase di espletamento, come ad esempio quello di Medicina Interna con 10 posti, entro marzo, patologia Clinica entro aprile, oltre a quelli recentemente conclusi per 18 anestesisti, 11 in pneumologia ed è in corso la ricerca di una struttura adeguata per espletare quello per gli infermieri in condizioni di sicurezza.
Anche in difesa della sanità oristanese, i problemi purtroppo arrivano da lontano, perché la carenza di medici e di personale sanitario ed infermieristico è la conseguenza del blocco del turnover e dei tagli lineari praticati in passato dalla precedente Giunta Regionale.
Inoltre non si può ignorare un anno di blocco dovuto alla pandemia, attualmente la situazione è sicuramente difficile, ma credo che il compito dei politici del territorio sia quello di sollecitare il Commissario Straordinario Ats Sardegna per accelerare la risoluzione della grave problematica del personale e perseguire dunque in tempi brevi la politica sanitaria già improntata dall’assessorato regionale alla Sanità.
Il San Martino di Oristano deve tornare ad essere il fiore all’occhiello del territorio dove anche ora ci sono e lavorano numerose eccellenze che vanno giustamente gratificate e valorizzate a dovere”.