Il punto di Roberto Napoletano. Cosa può fare il Mezzogiorno per Draghi?
La ricostruzione nazionale non si può fare se non si dimostra con i comportamenti che il Sud è cambiato e vuole cambiare
Abbiamo fatto l’operazione verità sulle distorsioni miopi della spesa pubblica. Abbiamo coinvolto le maggiori istituzioni tecniche, economiche e contabili. Nessuno si permette più di mettere in discussione l’ingiustificato divario della spesa pubblica sociale e infrastrutturale tra Nord e Sud del Paese.
I nostri dati sono stati consacrati da una commissione di indagine parlamentare aperta sulla base delle nostre inchieste giornalistiche e presieduta da Carla Ruocco. Noi avevamo immaginato che intorno a questo lavoro strategico si formasse un movimento di opinione comune e crescesse uno spirito di azione comune.
Invece no. Si moltiplicano solo le chat, i manifesti, i movimenti di quartiere e i partiti di paese. Tutti pontificano partendo dai numeri della nostra banca dati e si pongono come interlocutori di qualcuno. Il Mezzogiorno deve uscire in fretta dall’egoismo miope dei suoi micro interessi. Altrimenti tutto ciò che arriverà non servirà, di Roberto Napoletano, Direttore del Quotidiano del Sud – l’Altravoce dell’Italia.
Continuare a combattere battaglie di retroguardia e privarsi del dividendo della ricostruzione nazionale del Paese e della ritrovata credibilità, può essere l’errore capitale del Mezzogiorno. Questo vogliamo dirlo soprattutto per il rivendicazionismo politico meridionale deteriora.
Al posto di chiederci, come abbiamo già detto una volta, che cosa può fare Draghi per il Mezzogiorno e poi plaudire o arrabbiarsi, perché il Mezzogiorno non comincia a chiedersi che cosa il Mezzogiorno può fare per Draghi? Perché allora Draghi potrà fare molto di più che non vuol dire solo mettere più soldi, ma metterli al meglio superando le piccole ma diffusissime consorterie.