Come di consueto, lo spunto per fare luce sulla cumulabilità degli strumenti di sostegno introdotti in due momenti diversi dell’emergenza coronavirus arriva dall’analisi di un caso pratico.
Contributi a fondo perduto DL Ristori e bonus 600 euro per le partite IVA: accesso libero a entrambi
Protagonista è un lavoratore autonomo che nel mese di aprile 2020 ha registrato un calo del 90% rispetto ad aprile 2019 e ha beneficiato del bonus 600 euro previsto dal Decreto Cura Italia.
Non ha richiesto, invece, il contributo a fondo perduto istituito dal Decreto Rilancio, all’articolo 25, perché la normativa vieta in maniera esplicita il cumulo delle due agevolazioni.
Alla luce della nuova tornata di aiuti previsti dal Decreto Ristori si rivolge all’Agenzia delle Entrate per verificare se, anche in questo caso, aver fruito dell’indennità per le partite IVA possa determinare l’esclusione dal beneficio.
Con la risposta all’interpello numero 104 dell’11 febbraio 2021, l’Agenzia delle Entrate dà il suo via libera alla fruizione delle somme stanziate con il DL numero 137 del 2020: tra le due misure non risulta alcun contrasto.
Contributi a fondo perduto del DL Ristori e bonus 600 euro per gli autonomi: non entrano in conflitto
Nel motivare la sua risposta, l’Agenzia delle Entrate ripercorre la normativa alla base delle tre forme di aiuto:
tutte con uno scopo comune: compensare i gravi effetti economici e finanziari subìti da determinate categorie di operatori economici in conseguenza della pandemia.
In particolare, il contributo a fondo perduto previsto dal Decreto Ristori all’articolo 1 rappresenta un “ulteriore beneficio di natura monetaria previsto dal legislatore in conseguenza del perdurare della situazione di difficoltà in favore dei soggetti maggiormente colpiti dall’emergenza da COVID-19, spettante al ricorrere dei nuovi requisiti previsti”.
Nella formulazione del testo che regola il benefico si trova la chiave della risposta che fornisce l’Agenzia delle Entrate:
“L’articolo 1, comma 10, del decreto legge 28 ottobre 2020, n. 137 (c.d. decreto Ristori) richiama esplicitamente le disposizioni previste dal comma 7 al comma 14 dall’articolo 25 del decreto legge numero 34 del 2020”.
Ma l’incumulabilità con il bonus 600 euro è prevista dal comma 2, nessun riferimento è presente in quelli richiamati dal testo.
E in conclusione, l’Agenzia delle Entrate aggiunge:
“Inoltre il medesimo articolo 1 del decreto Ristori non prevede alcun espresso divieto di cumulo”.
Tutti i dettagli nella risposta all’interpello numero 104 dell’11 febbraio 2021.