Olbia: Santa Messa dedicata ai malati a N. S. De La Salette
In occasione della celebrazione annuale della Giornata Mondiale del Malato, in programma giovedì 11 febbraio, memoria liturgica della Beata Vergine Maria di Lourdes, a Olbia, nella chiesa di N. S. De La Salette è prevista alle ore 17 una Santa Messa dedicata ai malati presenti nel territorio.
Nella parrocchia guidata da Don Gianni Sini, si ritroveranno numerose associazioni del Nord Sardegna: l’Oftal, l’Unitalsi, le ambulanze della Croce Rossa, della Croce Bianca e del 118, Villa Chiara e un incontro una speranza. I volontari accompagneranno i malati sia in sedia a rotelle che barellati.
Si tratta di malati che avranno la possibilità di partecipare alla preghiera comunitaria della Messa e di ricevere il sacramento dell’Unzione degli Infermi. La celebrazione si svolgerà nel rispetto delle normative anticovid ed è prevista una capienza massima di 200 persone.
“Anche e soprattutto in questo periodo contrassegnato dalla pandemia – afferma don Gianni Sini –, desideriamo non far mancare ai nostri malati il conforto dei sacramenti, all’interno di una celebrazione a loro dedicata che si terrà nel rispetto del distanziamento e della sanificazione dell’ambiente”.
La Giornata del Malato
Il significato della XXIX Giornata del Malato, nella quale la comunità cristiana mette al centro della propria riflessione e del vissuto la sofferenza e la fragilità delle persone, nella quale i malati diventano protagonisti è nel titolo scelto da Papa Francesco: “Uno solo è il vostro maestro e voi siete tutti fratelli “, un passo tratto dal Vangelo secondo Matteo (Mt 23,8).
Il significato della giornata è ben illustrato nella lettera che il Santo Padre ha donato alla comunità dei fedeli: “Il tema di questa Giornata si ispira al brano evangelico in cui Gesù critica l’ipocrisia di coloro che dicono ma non fanno (cfr Mt 23,1-12). Quando si riduce la fede a sterili esercizi verbali, senza coinvolgersi nella storia e nelle necessità dell’altro, allora viene meno la coerenza tra il credo professato e il vissuto reale. Il rischio è grave; per questo Gesù usa espressioni forti, per mettere in guardia dal pericolo di scivolare nell’idolatria di sé stessi, e afferma: «Uno solo è il vostro Maestro e voi siete tutti fratelli».
La critica che Gesù rivolge a coloro che «dicono e non fanno» è salutare sempre e per tutti, perché nessuno è immune dal male dell’ipocrisia, un male molto grave, che produce l’effetto di impedirci di fiorire come figli dell’unico Padre, chiamati a vivere una fraternità universale.
Davanti alla condizione di bisogno del fratello e della sorella, Gesù offre un modello di comportamento del tutto opposto all’ipocrisia. Propone di fermarsi, ascoltare, stabilire una relazione diretta e personale con l’altro, sentire empatia e commozione per lui o per lei, lasciarsi coinvolgere dalla sua sofferenza fino a farsene carico nel servizio (cfr Lc 10,30-35)”.