“Ho concretizzato l’approccio alla scrittura solo negli ultimi anni e questa simbiosi si è fortificata dopo la scomparsa di mio padre – ci racconta Paola – venuto a mancare nel novembre del 2018 a causa di una malattia autoimmune, che lo ha portato via nel giro di un anno”. Le pubblicazioni Paola Tola hanno il sapore mediterraneo della Sardegna, inconfondibile e travolgente.
“All’isola ho consacrato i miei romanzi. Le narrazioni sono incentrate sulla mia terra. Ci tenevo in modo particolare a far emergere questo amore e attaccamento alla Sardegna, poiché mi è stato trasmesso proprio da mio padre, dai suoi racconti, dalla sua storia”. La famiglia di Paola è originaria di Perfugas in provincia di Sassari.
“Mio padre all’epoca in cui sono nata, lavorava a Cagliari per un giornale ‘Tutto Quotidiano’ che poi fallì. Ci spostammo subito dopo a Roma dove mio dove lui trovò impiego come giornalista per diverse testate. Ho portato avanti i miei studi a Roma. Il liceo presso l’Istituto Maria Ausiliatrice gestito dai salesiani, così come le lauree. La prima conseguita alla Sapienza in Lettere e Filosofia e la seconda presso l’università Lumsa in Scienze della formazione. Ho conseguito successivamente le abilitazioni all’insegnamento delle discipline umanistiche/filosofia e in aggiunta anche quella sul sostegno. Ho trascorso nel lasso di tempo in cui studiavo un breve periodo a Parigi presso un collegio.” Paola si è sposata molto giovane e ha un figlio, Ludovico. Le esperienze lavorative si sono concentrate tutte sull’insegnamento. Ha lavorato per ben dieci anni presso un istituto paritario gestito dalle suore della Congregazione Gesù Redentore, che poi ha lasciato una volta passata di ruolo alla scuola statale.
Lo stesso anno ha ricevuto anche la possibilità di lavorare presso la scuola vaticana “schola puerorum della Cappella Sistina”, a cui ha dovuto abdicare per motivi personali.
Ora entriamo nel mondo della sua scrittura, quello che l’ha portata alla stesura dei suoi libri. La prima pubblicazione ‘Alla ricerca dell’anima. Sulle tracce dei Doria in Sardegna: storia e memoria familiare’ risale all’aprile 2019.
“L’idea di scrivere questo romanzo nasce dal desiderio di raccontare una storia che parlasse e fosse ambientata nella mia terra, la Sardegna. Durante la fase di scrittura, ho apportato diverse modifiche al testo. Inizialmente l’idea era quella di scrivere un saggio storico. Poi ho deciso di dare un taglio diverso alla storia, e ho optato per una versione più romanzata che mantenesse l’idea originaria, quella del viaggio di Alma Doria, la protagonista del mio romanzo, in terra sarda per scrivere la sua tesi di laurea.
Una tesi che lei decide di scrivere principalmente per onorare la memoria di suo padre e il cognome che porta: Doria per l’appunto. La scelta dell’argomento, oggetto della sua tesi, nasce dopo la lettura di un racconto di Grazia Deledda relativo alla leggenda di Castel Doria.
Dopo questa lettura dal sapore magico, Alma sceglierà il titolo della sua tesi: La storia dei Doria, tra realtà e mistero. La vicenda è ambientata nella Sardegna settentrionale, nell’antica regione dell’Anglona, dove l’antica famiglia genovese, alla quale si rivolge l’indagine storica di Alma, possedeva tra la metà del Duecento e la metà del Quattrocento vasti territori.
La trama si svolge su un duplice piano narrativo tra passato e presente.
Da un lato un primo filo segue il programma iniziale rappresentato dalla ricerca storica che, lungo il suo percorso, avrà degli sviluppi inattesi quando i dati reali che emergono dai documenti faranno chiarezza su certe parti del racconto popolare che non sempre si rivelano attendibili. Dall’altro lato, Alma per raggiungere il suo obiettivo vive necessariamente nel presente, che costituisce l’altro piano del racconto.
Anche lei, come un tempo i Doria, fissa la propria base a Castelsardo dove vivono ancora alcuni suoi parenti. In particolare la nonna paterna le sarà di guida nel suo viaggio a ritroso, alla riscoperta di sensazioni e ricordi ormai sbiaditi della propria fanciullezza trascorsa nei carruggi del borgo medioevale. Ma la persona che domina questa fase del racconto è un giovane del posto che, essendo un esperto del territorio, le sarà di grande aiuto nelle escursioni ai luoghi e agli edifici un tempo abitati dai Doria.
Le frequenti uscite con la sua guida, sempre affabile nei suoi riguardi, le offriranno più di una occasione per conoscere il territorio con i suoi antichi monumenti e le sue leggende procurandole la sensazione di vivere in un altro tempo, tra sogno e realtà, magia e mistero. Ma soprattutto le faranno vivere delle forti emozioni che coinvolgono tutto il suo essere, creando infine un inatteso sentimento tra i due giovani. La storia della mia vita è intrinsecamente legata a questa storia, alla storia di Alma.
Quando ho iniziato a scrivere questo romanzo mai avrei pensato di dover condividere con il suo personaggio così tante cose. E nel bel mezzo di questo romanzo, mi sono trovata a dover condividere con la mia protagonista più di quanto avessi mai immaginato. Ho sentito il suo dolore, perché ora era anche il mio. Io ero in balia della sua storia e non potevo che accogliere tutte le sue emozioni, quelle fatte da un ritorno di ricordi, un ritorno alle origini, in una terra intrisa di memoria familiare.”
La seconda pubblicazione è ‘I venti del cuore’ (agosto 2020) ed è di fatto il proseguimento di ‘Alla ricerca dell’anima’. “Alma si trova ora in terra brasiliana, alle prese con la discussione della sua tesi di laurea. Il suo rientro sarà segnato da un’inquieta e nostalgica malinconia. Deciderà pertanto di tornare in Sardegna per ritrovare quell’amore fatto di complicità, di sogni e quell’isola che le ha stregato il cuore.
Di sicuro questa volta non si farà travolgere dagli eventi, ma sarà lei a scrivere il proprio futuro. Il seguito del romanzo, inizialmente, non era in programma, ma ho ceduto alle “tentazioni” di molte lettrici che mi chiedevano di continuare la storia di Alma. Il resto è venuto da sé. E io ci ho messo il cuore. Sempre.
Questo romanzo è cresciuto in un momento particolare, in cui imperversava e imperversa tuttora nelle nostre vite il coronavirus. Non ho sentito il peso del tempo che passava, perché ho potuto fare tante cose, inventare e dedicare del tempo a mio figlio. Nel silenzio ho sentito le voci della mia anima, che sussurrava parole al mio cuore. Proprio come la storia di questo romanzo che via via ha visto la luce.”
Paola Tola ha altri sogni nel cassetto come il progetto attuale per la pubblicazione di un altro libro, questa volta legato al mondo della scuola.
“In questo mio percorso legato alla scrittura, vorrei chiudere con un ringraziamento. Sono molto riconoscente ad una persona, un sardo doc, il prof.re Mauro Maxia, autore di linguistica, formatore di lingua e cultura sarda e maggior esperto dell’Anglona medioevale, per avermi sempre sostenuto e incoraggiato e per la sua innata generosità”.