“Siamo rimasti tutti e tutte sconcertati dalle scelte di governo dei partiti di centrosinistra che, mentre parlano di pari opportunità, decidono di ignorare più di una parte della popolazione: tra tutte ci siamo voluti concentrare su quella femminile, che non si vede rappresentata da partiti che ha votato e sostenuto. Quella parte femminile che, in mezzo alla pandemia, si è trovata lasciata indietro su tutto. Quanto, questo momento, ci farà piombare socialmente indietro? Vogliamo riflettere su come, ogni volta che le pari opportunità vengono lasciate in mano agli uomini, le donne spariscano”. A parlare sono le donne di Articolo Uno che, per scelta coerente con l’argomento trattato, hanno deciso di rilasciare una dichiarazione unanime e congiunta.
Intervengono al dibattito, Luca Pizzuto Segretario Regionale Articolo UNO, Valeria Sirigu giurista, Articolo UNO Nuoro, Romina Mura, Deputata Partito Democratico, Daniela Falconi, Sindaca di Fonni, Carmina Conte, Presidente Associazione Coordinamento3, Alessandra Todde già sottosegretaria nel passato governo, da poche ore nominata viceministro allo Sviluppo Economico, M5S.
Coordina Paola Casula, sindaca di Guasila e componente Commissione Regionale Pari Opportunità.
“Noi donne di Articolo Uno ci siamo trovate qualche settimana fa, quasi per caso a confrontarci, ma anche a indignarci sul tema della rappresentanza delle donne in politica e abbiamo deciso che fosse opportuno parlarne con tutti e tutte. E’ arrivato il momento di capire qual è il problema reale e trovare soluzioni concrete. Noi ci siamo e ci mettiamo a disposizione . Durante il dibattito di domani si proverà infatti a dare risposta a diverse domande, partendo dal fatto che spesso le donne, nonostante facciano politica attiva su diversi temi, scelgono di non stare dentro le Istituzioni, o peggio ancora qualcuno sceglie che non ci siano. E cosa si può concretamente fare perché la partecipazione femminile sfondi il “soffitto di cristallo” , soprattutto nel mondo della politica, spesso declinato solo al maschile, o con le donne relegate prevalentemente in ruoli di Sottogoverno”.