Lettera aperta del segretario nazionale del Popolo della Famiglia: a tutti i Vescovi, Parroci, Pastori, Consacrati e Consacrate, a tutti i componenti e responsabili delle Associazioni e dei Movimenti che hanno a cuore la difesa della Vita dal concepimento alla morte naturale, ai cittadini, ai politici cristianamente ispirati e a tutte le donne e gli uomini che promuovono il Bene Comune.
Qui di seguito il testo della lettera:
Il prossimo 07 febbraio si celebra la quarantatreesima Giornata per la Vita.
L’istituzione di una “Giornata in difesa della vita” venne approvata dal Consiglio Permanente della Conferenza Episcopale Italiana (C.E.I.) nella sessione del 23-26 ottobre 1978 allo scopo di:
“educare all’accoglienza della vita e di combattere l’aborto e ogni forma di violenza esistente nella società contemporanea”.
Precedentemente, il 22 maggio 1978, lo Stato Italiano pubblicava sulla sua Gazzetta Ufficiale la nota legge n. 194.
Mi preme riportare quanto scritto al punto n. 16, quarto paragrafo, dell’ Istruzione Pastorale approvata dal Consiglio Permanente della C.E.I. nella sessione del 23-26 ottobre 1978, frutto dei lavori successivi all’approvazione della nefasta legge n. 194: “Così, quando autorizza l’aborto, lo Stato contraddice radicalmente il senso stesso della sua presenza e compromette in modo gravissimo l’intero ordinamento giuridico, perché introduce in esso il principio che legittima la violenza contro l’innocente indifeso”.
Le affermazioni del Santo Padre Papa Francesco, contenute nella sua recente omelia del 10 ottobre 2018, riconfermano la gravità di questa legge: “Non si può, non è giusto far fuori un essere umano, benché piccolo, per risolvere un problema. È come affittare un sicario”.
Il movimento politico di ispirazione cristiana “il Popolo della Famiglia”, radicato e diffuso capillarmente in ogni regione d’Italia, conta numerosi militanti, circoli e dirigenti che, umilmente e quotidianamente, incarnano e praticano con costanza e coerenza quanto indicato al punto n. 51 della medesima Istruzione Pastorale che recita:
“51. – Rientra nell’impegno più propriamente politico dei cristiani:
- richiamare, con coraggio e con metodi democratici, il dovere di rispettare la vita umana sin dal suo inizio, denunciando di conseguenza l’iniquità della legge abortista;
- operare una lettura critica dell’attuale normativa sull’aborto: senza trascurare i limitatissimi elementi positivi, si dovranno rilevare le profonde contraddizioni che essa presenta con la Costituzione e all’interno dei suoi stessi articoli;
- esigere la rigorosa osservanza di tutte le clausole positive della legge, che difendono la prosecuzione della maternità, controllandone l’esecuzione e denunciandone le eventuali violazioni;
- sostenere da un punto di vista umano, sindacale e politico gli obiettori di coscienza, perché non siano isolati e non siano oggetto di ingiustizie di ordine amministrativo e politico;
- operare per un superamento della legge attuale, moralmente inaccettabile, con norme totalmente rispettose del diritto alla ”
Proprio con questo spirito il Popolo della Famiglia prevede, al punto n. 8 del suo programma politico riconfermato nella recente mozione congressuale, la:
“proclamazione del diritto universale a nascere e del sofferente ad essere curato: no ad aborto, suicidio assistito, eutanasia”.
Mi preme infine diffondere quanto scritto al punto n. 52 dell’Istruzione Pastorale approvata dal Consiglio Permanente della C.E.I. nella sessione del 23-26 ottobre 1978, che recita:
“52. – Di particolare importanza è l’impegno dei legislatori di ispirazione cristiana, sia perché più direttamente responsabili di leggi che incidono sul costume dei cittadini, sia per la testimonianza d’amore alla giustizia e di sollecitudine disinteressata verso il vero bene comune che sono chiamati a offrire. Consapevoli della loro responsabilità, i legislatori non devono sentirsi dispensati dal dovere morale di lavorare per contenere il più possibile gli effetti negativi della legge abortista vigente e soprattutto di spingere verso un suo superamento. Ciò è tanto più urgente quanto più manifestamente ingiusta è la legge emanata.”
E’ proprio per offrire questa testimonianza d’amore alla giustizia e di sollecitudine disinteressata verso il vero Bene Comune che auguro a Voi tutti di poter vivere appieno questa quarantatreesima Giornata in difesa della Vita, chiedendovi, se lo vorrete, una preghiera.
Andrea Brenna
segretario politico nazionale de il Popolo della Famiglia
Il Popolo della Famiglia Sardegna esprime totale sostegno a tutte le associazioni che si occupano della vita nascente e della difesa della vita, con un riferimento particolare ai vari Cav (Centri di Aiuto alla Vita) presenti in Sardegna e alle varie associazioni tra cui l’Associazione Psicologi e Psicoterapeuti “Nostra Signora di Guadalupe” (NSG) per il lavoro encomiabile svolto sul territorio sino ad oggi.
Per qualsiasi informazione, richiesta di collaborazione e per mettersi in contatto con il Popolo della Famiglia, i contatti sono i seguenti:
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