Sette incisioni originali ritrovate nell’archivio storico di Paolo Baldoni e Luca Bonaffini nella musicassetta autoprodotta dai due cantautori ancora studenti nel 1981, rimasterizzate e restaurate.
Si chiamavano sale di incisione, perché è lì che su nastri analogici (il digitale era ancora un sogno…) venivano incise le tracce principali e le possibili sovra incisioni.
Eravamo alla fine degli anni Settanta e i ragazzi, che compravano a turno vinili per “piratarli” su musicassette vergini per risparmiare, sognavano insieme ai loro eroi musicali.Quella discografica era ancora un’industria, e lo sarebbe stato ancora per poco meno di un decennio: “incidere” un disco, aveva dei costi impensabili.
Persino dei provini fatti in qualche modo, anche sola voce e chitarra, per uno studente era impossibile.
È in quel contesto storico, a cavallo delle ideologie decadenti e dell’avvento della pop music, che due amici, appassionati di cantautori e compagni di classe, s’incontrano nei pomeriggi invernali per suonare insieme (entrambi chitarristi) le canzoni dei Beatles, CSN&Y, Lolli, Bertoli, Dalla, De Gregori e altri.
Paolo Baldoni ha vent’anni, Luca Bonaffini diciannove e si promettono vicendevolmente che, preso il diploma, mentre frequenteranno l’università, incideranno alcune delle loro canzoni e le porteranno alle case discografiche. Per Paolo è poco più di un gioco. Per Luca una cosa seria.
Settembre 1981.
Eccoli lì, presso lo studio di registrazione Matra Sound di Carlo Alberto Paterlini (polistrumentista e produttore mantovano) con tante canzoni. Ne incidono solo otto, di cui sei con il supporto dell’insegnante di musica conosciuto a scuola, il professor Giovanni Tamburini) e due con l’intera band.
Ricordano Dalla e De Gregori, sono giovani e puliti, ingenui e coraggiosi, ma gli amici li amano.
La CGD è la casa discografica importante più vicina, a Milano, quella di Caterina Caselli e, grazie a un contatto dei genitori di Luca, i due ragazzi riescono ad avere un’audizione con il direttore editoriale. La cosa non va a buon fine, lasciando un po’ delusi i giovani artisti, ma la musicassetta viene ugualmente diffusa e stampata a loro spese col marchio Matra Sound.
Ci sono dentro canzoni scritte tra i diciassette e diciannove anni, con tutte le emozioni limpide tipiche degli adolescenti che raggiungono la maggiore età.
Gennaio 2021.
Quarant’anni dopo, Paolo Baldoni e Luca Bonaffini nuovamente insieme ritratti in una foto d’epoca, tornano con la musicassetta originale, rimasterizzata e distribuita sulle maggiori piattaforme digitali dal 12 febbraio. Il titolo, quella della canzone di apertura, emblematico: Ritorno, dove i due duettano su suoni pop rock. Seguono: Stella bianca (cantata e suonata da Luca), visionaria e crepuscolare, Davanti alla statua di Garibaldi (cantata da Paolo), storica e goliardica nonché ebbra di ironia acquariana, Città grande, città sola (ancora Luca), un romantico valzer francese con un finale d’impronta verdiana, Signorina dai capelli neri (cantata da Paolo), in odore di Lucio Dalla, De Gregori e Ron, leggera e dolce. Concludono Ada (suonata con la band a tempo di rock’n roll) che cita il sottotitolo dell’album “Devi capire che la vita è dura” e Se hai qualche cosa, tratta da una poesia di Donatella Bianchini (ballerina classica e in quegli anni fidanzata di Paolo, scomparsa dopo lunghissima malattia degenerativa nel 2019), autrice dei due testi per bambini firmati negli anni successivi insieme a Luca, “Una favola cos’è” (Premio Collodi 1986) e “Cuor di nonna” (1987). Delle otto canzoni ne sono rimaste sette, perché l’ottava (a detta dei due amici) “ritenuta impubblicabile”.
Sette è il solito numero che torna, anche per Long Digital Playing, la Label discografica che ha deciso di farsi carico dell’operazione di recupero.
In attesa, naturalmente, di nuove ballate.
Frequenta l’Istituto Magistrale dove, durante gli anni scolastici, si ritrova compagno di banco Luca Bonaffini col quale inizia a comporre canzoni. Dopo alcuni tentativi presso le case discografiche, nel dicembre 1981 pubblica insieme all’ex compagno di scuola una musicassetta autoprodotta registrata presso una sala d’incisione di Mantova (Studio Matra Sound di Charlie Paterlini), intitolata “Ritorno”. Rinunciando alla carriera artistica, decide di dedicarsi alla vita famigliare e professionale in ambiti non musicali.
Dopo quasi trent’anni ritrova l’amico Luca (che ha scelto la strada della musica realizzando molti album suoi) che gli propone di tirare fuori dal cassetto alcune delle canzoni indimenticate scritte tra la fine degli anni ’70 e i primi anni ’80. Paolo, che ha sempre continuato a scrivere nell’ombra, accetta di realizzare e pubblicare per l’etichetta fondata da Bonaffini (C7) con la quale pubblica due album, “Vivere e partecipare”e “Dimenticanze”.