Appello delle sindache sarde per difendere il diritto di scelta delle donne attraverso il potenziamento del percorso nascita adeguato ai LEA 2017.
Dal Sulcis Iglesiente nasce il dibattito che coinvolge tutta la Sardegna: 34 sindache in testa a più di 80 amministratori sardi denunciano un tema che coinvolge personale sanitario e pazienti.
In ballo non c’è solo il diritto di scelta delle donne ma anche il futuro dei servizi sanitari, come ad esempio il futuro del punto nascita ad Iglesias.A seguito dell’intervento della Sindaca di Villamassargia Debora Porrà è partita una vera e propria mobilitazione trasversale a tutti i territori dell’isola, sposata da 45 Comuni e dall’artista Marta Dessì autrice del manifesto.
Non esiste solo il covid-19, né la pandemia deve far dimenticare i grandi problemi che attanagliano la sanità sarda:
è infatti necessario ripristinare a 360 gradi l’attenzione sulla cura dei cittadini e delle cittadine. Per la salute psico- fisica delle donne, esse devono poter ricorrere ad analgesia in travaglio, al fine di avere un maggior grado di consapevolezza e di serenità durante il parto. Si tratta, naturalmente, di una scelta soggettiva cui le partorienti di alcuni territori non hanno attualmente diritto.
Nel Sulcis Iglesiente l’assenza di questo servizio nel presidio ospedaliero CTO di Iglesias, genera mobilità passiva verso Cagliari, riducendo il già esiguo numero di parti e contribuendo al rischio di chiusura del servizio sanitario.
Come è noto, la materia sanitaria è strettamente correlata ai dati demografici: il Sulcis Iglesiente ha un tasso di natalità pari al 5 per mille su una popolazione di 120 mila abitanti, quindi pari al numero di 600. Se a dicembre 2020 sono stati registrati 340 parti in un anno (peraltro incrementati di circa il 20% rispetto al 2019), grazie all’introduzione del parto indolore si può auspicare un incremento di questi numeri, necessario al mantenimento del servizio o addirittura a superare la necessità di deroga finora concessa anno per anno, stante il numero minimo di parti all’anno per sostenere il servizio dovrebbe essere 500.
Inoltre, il 12.01.2017 sono stati deliberati i nuovi LEA, che prevedono il parto in analgesia nei reparti di ostetricia (art.38) dando 180 giorni di tempo per organizzarli e l’indicazione di ridurre i parti cesarei al 25% (oggi al 38%) rispetto ai parti naturali, evidenziato dall’accordo Stato Regioni del 16.12.2010 e dalle associazioni sanitarie di categoria. Dal 2017, sono passati 4 anni e mentre l’assistenza alla gravidanza fisiologica grazie al servizio di consultorio ha raggiunto alti livelli, le disposizioni per la parto analgesia sono rimaste lettera morta.
«Qui le donne non possono scegliere – queste le parole della Sindaca di Villamassargia, Debora Porrà – non è una battaglia solo dei cittadini del Sulcis Iglesiente ma di tutta la Sardegna per migliorare i servizi sanitari e l’integrazione ospedale-territorio. Col sostegno di tanti amministratori locali, dei sanitari e delle associazioni, mi appello ai decisori regionali, affinché mettano in campo tutte le iniziative atte a potenziare il percorso nascita».
«Anche nell’ottica di diminuire i parti cesarei, la parto-analgesia è utile per aiutare la donna, perché l’ansia legata al fenomeno del dolore interferisce con la fisiologia del travaglio di parto – spiega dott. Gianfranco Altobelli referente scientifico dell’Odv Consultiamoci -. Per fare questo, basterebbe proporre prestazioni aggiuntive agli anestesisti sotto forma di libera professione d’équipe richiesta dall’azienda per sopperire alle carenze di organico, già previsto nel contratto di lavoro dei dipendenti della sanità pubblica».
Ne abbiamo bisogno ne abbiamo diritto!
L’8 marzo 2021 chiediamo alla Regione Sardegna un regalo per le donne sarde:
dalla fase preconcezionale alla gravidanza, dal parto al puerperio sono tante le azioni migliorative che incidono sulla possibilità di scelta delle donne: oltre al parto in analgesia, esistono anche altri metodi non farmacologici di controllo del dolore, che passano per il potenziamento del personale ospedaliero e dei consultori familiari, fondamentali per garantire l’informazione e la sicurezza per madre e bambino.
LE SINDACHE
Debora Porrà -Villamassargia
Daniela Falconi -Fonni
Carla Medau -Pula
Anna Paola Marongiu – Decimomannu
Paola Casula -Guasila
Paola Secci –Sestu
Manuela Pintus -Arborea
Marianna Fusco -Erula
Serena Massa -Senis
Rita Pireddu -Soleminis
Rita Zaru -Noragugume
Cinzia Porceddu -Gesico
Sabrina Sassu- Cossoine
Antonella Canu -Lodè
Marina Madeddu -Villa San Pietro
Marta Cabriolu -Villacidro
Lucia Cirroni -Uri
Rossana Ledda -Macomer
Stefania Piras -Oniferi
Luisa Murru -Monastir
Francesca Piredda -Tramatza
Sabrina Licheri -Assemini
Francesca Atzori -Siliqua
Maddalena Agus -Olzai
Rossana Ledda -Macomer
Emanuela Guggeri -Goni
Ester Tatti -Ruinas
Emanuela Cadeddu -Pauli Arbarei
Anna Maria Dore -Uras
Donatella Dessì -Armungia
Elvira Usai -San Giovanni Suergiu
Paola Massidda -Carbonia
Teresa Diana -Sant’Anna Arresi
Claudia Mura -Calasetta
GLI AMMINISTRATORI
Villamassargia
Sara Cambula, Arianna Porcu, Noemi Fadda, Francesco Mameli, Marco Mandis, Stefano Osanna, Fabio Secci, Fabio Bernardini
Decimomannu
Lidia Gioi, Mario Grieco, Monica Cadeddu, Silvia Galimberti, Matteo Urru,
Paolo Cassaro, Alessandro Muroni
Pula
Ilaria Collu, Carla Lecca, Simonetta Lucarelli, Angela Mascia
Senis
Ramona Anedda
Lodè
Jessica Canu, Pino Farris, Fabrizio Nanu, Loredana Calvisi, Samuele Serra, Andrea Tolu, Piera Mele, Marco Farris, Loredana Contu, Michela Piras, Pino Sanna, Giovanni Canu
Armungia
Maria Elena Cabboi, Alberto Mura, Antonio Quartu, Jessica Schirru, Barbara Contu, Salvatore Usai, Anna Maria Dore
Masainas
Ivo Melis
Gonnesa
Hansel Cabiddu
Giba
Andrea Pisanu
Narcao
Danilo Serra
Sant’Antioco
Ignazio Locci
Iglesias
Mauro Usai
Musei
Sasha Sais
Nuxis
Andrea Deias
Tratalias
Emanuele Pes
Piscinas
Mariano Cogotti
Carloforte
Tore Puggioni