Spigolature. Faccio immensa fatica a capire la lista dei nuovi sottosegretari e mi chiedo come, quell’uomo che vedi placido, tranquillo, addirittura sereno, almeno all’apparenza a mantenere quell’aplomb facciale che non fa trasparire nessun sentimento nei confronti di tanto squallore.
Trentanove, un esercito, tutto come da manuale Cencelli di antica memoria, e Lui, nulla, niente da dire come a ripetere la battuta del marchese del Grillo: “Io so Io… voi nun siete un c….o”.
Nomi nuovi, altri vecchi, ma vecchi tanto, in tutti i sensi, pensare che ancora va al Governo quel Bruno Tabacci, scoria della peggio Democrazia Cristiana, reduce dei passaggi più strani, Della Vedova, in età decente, ma anch’egli reduce di frequentazioni varie. Viene spontaneo chiedersi: ma cosa hanno da spartire con Draghi? Nulla. Spero tanto di non poter mai dire: “Si stava meglio quando si stava peggio. Meno male che le donne hanno pareggiato almeno in presenza.
Un paio di notizie in questi ultimi giorni hanno colpito l’opinione pubblica: il vergognoso approcciare di uno squallido professore dell’università di Siena, un anonimo mai sentito signor Giovanni Gozzini, certo è che se le cattedre universitarie fossero assegnate sulla base dell’educazione, questo pover’uomo, manco alla scuola d’infanzia lo farebbero avvicinare, ma la cosa che mi ha sorpreso è la reazione dei sinistri, poca e comunque con i “ma” e con i “se”, non si sono commossi neppure dopo le parole del Presidente della Repubblica e quelle del Presidente del Consiglio, non li ha colpiti neppure la solidarietà espressa da Zingaretti. Che figura?…
Non è certo una sorpresa apprendere che Salvini auspichi una maggiore -si fa per dire, sarebbe sufficiente “apertura”-, per le attività d’impresa, sono in molti ad essere d’accordo ed anche tanti che pur non condividendo niente con lui vorrebbero la stessa cosa: un tizio che non riporto semplicemente per decenza, si scaglia verso i “vecchietti bavosi” che usurperebbero il vaccino a discapito dei giovani che, secondo lui dovrebbero averne maggior diritto.
Io, da vecchietto, direi ancora non bavoso, ho la sfortuna di pensarla come lui ma con scopi totalmente diversi: forse quel giovane non capirà cosa mi porta ad essere sulla sua linea, magari e pure uno di quelli che percepisce il reddito di cittadinanza non certo perché disoccupato, bensì per pigrizia, il guaio di questo signore credo sia “voia de lavorà sartame addosso”.
Io penso che a me diversamente giovane si potrebbe ben dire: “Caro signore, hai lavorato tanto nella tua vita, ora da un po di anni ti stai godendo la meritata pensione, saremmo tutti contenti che continui a goderla ancora per lungo tempo ed è proprio per questo che ti chiediamo di rimanere a casa, non rischiare la vita andando a spasso, arriveremo anche a te, per ora consentici di vaccinare gli operai che devono tutti giorni andare in fabbrica, e sui mezzi di trasporto, nella stessa fabbrica rischiano di infettarsi e di perdere ore di lavoro per malattia, Se vacciniamo prima loro potremo dare tutte le garanzie a chi meritatamente è fuori dal sistema produttivo, provvederemo noi a tutte le tue necessità logistiche di cui hai bisogno. Abbi pazienza”.
Questo è il mio pensiero, a te baldo giovane che non saprei definirti più cafone o maleducato, credo che ‘imbecille’ sia l’aggettivo che più ti si addice.
B.T.
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