Folle episodio di violenza a Torino, un uomo ha dato una testata in viso a un agente e morsi ad altri tre.
E’ successo ieri sera in largo Giulio Cesare, dove un presunto spacciatore ha opposto resistenza ferendo i due agenti, uno con un morso alla mano e l’altro con una testata al naso, entrambi poi trasportati all’ospedale.
Anche il capo equipaggio dell’altra volante presente è stato morso a un avambraccio, ma non ha subito lesioni. Giunta una terza volante, anche in questo caso l’arrestato ha morso alla mano il capo equipaggio.“Violenti sempre più arroganti. Servono taser, norme più severe e pene reali”
Valter Mazzetti, Segretario Generale Fsp Polizia di Stato
“Ennesimo episodio di violenza, ieri sera a Torino, dove uno scalmanato coinvolto in un servizio contro lo spaccio ha aggredito gli equipaggi di ben due volanti, mandando due poliziotti in ospedale.
Il soggetto, grande grosso e particolarmente agitato, non ha avuto remore a scagliarsi contro diversi agenti e ha continuato a dare in escandescenze rendendo necessario l’intervento di una terza pattuglia.
Mentre attendiamo i provvedimenti dell’autorità giudiziaria, speriamo adeguatamente severi, rileviamo che Torino, come diverse altre città, è sempre più di frequente teatro di episodi di violenza cieca, e la situazione sempre più preoccupante. Urgono interventi seri”.
“L’assurdità di quanto accaduto – aggiunge Mazzetti – mette in luce con chiarezza anzitutto la sfrontatezza con cui un soggetto non esita ad aggredire dei pubblici ufficiali nella convinzione che non subirà particolari conseguenze, e addirittura per affermare il messaggio che è meglio venga lasciato “in pace a lavorare”, come ebbe candidamente a dire in passato uno spacciatore pure fermato per un controllo.
“La domanda allora è: quanto vale la salute dei poliziotti?”
Di pari chiarezza è quanto indispensabile sia per gli operatori uno strumento come il taser che, nella sua fase di sperimentazione, ha dato risultati estremamente positivi consentendo di porre rapidamente fine a situazioni simili senza che neanche venisse utilizzato, ma solo mostrato.
Continuare a lasciare donne e uomini in divisa sguarniti e senza mezzi adeguati a difendere sé stessi e gli altri, e non mettere mano a un sistema che non punisce in maniera significativa chi li aggredisce vuol dire, di fatto, pretendere che gli appartenenti alle forze dell’ordine fonteggino una violenza sempre più arrogante lasciandoli però in balìa dei delinquenti, dei rischi professionali, delle ingiuste conseguenze legali che potrebbero subire.