A un anno di distanza dall’inizio dell’epidemia da SARS-CoV-2, l’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Sassari fa un bilancio di quanto accaduto dall’inizio della crisi sino alle prime, attese, vaccinazioni. Con una certezza: non eroi ma professionisti più uniti e con una nuova consapevolezza.
Alla fine del 2019, prima di immaginare come il mondo sarebbe stato sconvolto dalla pandemia da SARS-CoV-2, l’Organizzazione Mondiale della Sanità indicava che il 2020 sarebbe stato l’anno dell’infermiere e dell’ostetrica.
La motivazione stava nel ruolo vitale svolto da entrambi nella fornitura di servizi sanitari: sono le persone che dedicano la propria vita alla cura di madri e bambini, a dare vaccinazioni salvavita e consigli sulla salute, a prendersi cura delle persone anziane e in generale soddisfare i bisogni sanitari quotidiani essenziali. Da lì a poco sarebbe stato ancora più chiaro il valore, il ruolo e l’impegno degli infermieri.
E oggi, mentre siamo ancora in piena emergenza sanitaria, è importante, ora più che mai, fermarsi a pensare, ripercorrere, far tesoro dell’esperienza e ricordare un anno complesso che ha visto il mondo cambiare e la nostra professione, quella degli infermieri, già caratterizzata da una costante velocità, accelerare ulteriormente.
Lo facciamo il 20 febbraio, nella Giornata Nazionale del Personale Sanitario, istituita in memoria degli operatori sanitari scomparsi per COVID-19.
Il 20 febbraio 2020, giorno dell’identificazione dell paziente 1, si è capito subito che non sarebbe stato facile.
“La pandemia – spiega Gianluca Chelo, Presidente dell’Ordine degli Infermieri di Sassari -, ha da una parte messo a nudo tutte le criticità di un sistema salute basato su vecchie logiche, dall’altra ha sottolineato i punti di forza e resistenza, evidenziandone le eccellenze, e la necessità di una profonda riforma dello stesso. Il personale sanitario è stato messo a dura prova fisicamente e psicologicamente con infermieri e altri professionisti che con grande senso di responsabilità e deontologia professionale si sono caricati sulle spalle la sanità Sassarese, epicentro maggiormente colpito in Sardegna durante la prima ondata, assistendo i numerosi pazienti che hanno contratto un virus che ha radicalmente cambiato le nostre abitudini”.
Nell’anno appena trascorso gli infermieri passare acclamati eroi pubblicamente, applauditi e ringraziati in silenzio da chi se ne andava senza poter salutare i suoi cari. Ma, come ribadito dalla FNOPI (Federazione Nazionale Ordini Professioni Infermieristiche), non si tratta di eroi ma di professionisti che quotidianamente lavorano per le persone e vivono l’assistenza come un impegno deontologico, professionale e umano.
“Mi sono chiesto spesso, durante il primo lockdown, che cosa significasse essere considerato un eroe – prosegue Chelo -. Eroe è qualcuno capace di imprese straordinarie. I turni infiniti, il dolore per non poter fare di più, la felicità nel vedere chi rientrava a casa dopo la terapia intensiva, non ci hanno resi eroi. Ci hanno fatti sentire più uniti, più consapevoli del valore della nostra professione e ci hanno fatto sentire amati anche quando pensavamo di non farcela. Ma questo non fa di noi eroi. Quella dei lavoratori della sanità non è una professione da mitizzare ma da sostenere, rispettare, valorizzare”.
L’iniziativa FNOPI #Noicongliinfermieri che ad oggi ha raccolto quasi quattro Milioni di euro, si basa proprio su queste considerazioni. Nel frattempo, gli infermieri OPI Sassari hanno ricevuto la vaccinazione. Questo è un sintomo positivo di un piano vaccinale Regionale che, pur con qualche difficoltà, sta prendendo forma. Con la importante finalità di riportare immediatamente gli infermieri in prima linea e di poter garantire il servizio a tutela della professione. “L’ordine degli infermieri di Sassari che conta oltre 3500 iscritti nei territori di Sassari, Olbia e Tempio – conclude Chelo – durante la prima fase della pandemia ha donato numerosi dispositivi di protezione individuale. In questa fase, stiamo lavorando per tutelare i nostri attraverso attività politica professionale mirata, oltre che lavorare per offrire una formazione adeguata alle esigenze professionali dell’iscritto”.