La flessione è molto marcata verso Stati Uniti e Regno Unito; l’export verso la Cina è, invece, in forte crescita. L’import segna un aumento congiunturale più contenuto mentre si accentua la flessione su base annua, per effetto soprattutto della forte riduzione degli acquisti di energia e beni di consumo non durevoli.
Per i prezzi all’import, l’aumento su base mensile è dovuto alle dinamiche positive di energia e beni intermedi in entrambe le aree, euro e non euro, e di beni strumentali nell’area euro. A gennaio l’Istat stima che il saldo commerciale risulti positivo per 1.587 milioni, con un aumento di 1.053 milioni rispetto a gennaio dello scorso anno. Al netto dei prodotti energetici il saldo è pari a +3.914 milioni di euro (era +4.054 milioni a gennaio 2020).
(ITALPRESS).