Quelli in distribuzione domani ad Oristano, saranno tutti prodotti tipici del nostro Paese come pasta e riso, Parmigiano Reggiano e Grana Padano, biscotti, sughi, salsa di pomodoro, tonno sott’olio, dolci e colombe pasquali, stinchi, cotechini e prosciutti, carne, latte, panna da cucina, zucchero, olio extra vergine di oliva, legumi e formaggi fra caciotte e pecorino, salsiccia sarda e pane carasau. L’operazione messa in campo Dalla Coldiretti, vuole essere un segnale di speranza per tutti coloro che in questi mesi hanno pagato più di altri le conseguenze economiche e sociali dell’emergenza Covid, ma allo stesso tempo, serve anche ad evidenziare le grandi eccellenze italiane che hanno contribuito a far conoscere il nostro Paese nel mondo.
Più di una famiglia su quattro (28,8%) ha dichiarato un peggioramento della propria situazione economica nel 2020 rispetto all’anno precedente e il deterioramento della situazione economica ha proseguito anche in questo 2021, ma a pagare il prezzo più alto alla crisi, sono stati mamme e papà single e le coppie con uno o due figli. Fra i nuovi poveri ci sono coloro che hanno perso il lavoro, piccoli commercianti o artigiani che hanno dovuto chiudere, le persone impiegate nel sommerso che non godono di particolari sussidi o aiuti pubblici e non hanno risparmi accantonati, come pure molti lavoratori a tempo determinato o con attività saltuarie che sono state fermate dalla limitazioni rese necessarie dalla diffusione dei contagi. Persone e famiglie che mai prima d’ora avevano sperimentato condizioni di vita così problematiche. Tra le famiglie in difficoltà a preoccupare è anche il milione e 346mila bambini e ragazzi (under 18) poveri nel 2020, oltre duecentomila in più rispetto all’anno precedente. Una situazione drammatica che incide sui livelli di istruzione e integrazione, aumentando l’area del disagio e i rischi di comportamenti antisociali.
Per arginare questa situazione quasi 1 italiano su 3 (30%) secondo l’indagine Coldiretti/Ixè per Pasqua partecipa a iniziative di solidarietà, fa beneficienza e donazioni per aiutare le famiglie più bisognose, piegate dal peso della crisi causata dall’emergenza sanitaria. La mobilitazione vede percentuali maggiori di adesione proprio nelle aree meno prospere del Paese dal 33% del Centro al 39% del Sud, con una corsa alla solidarietà che coinvolge maggiormente le donne (35%) rispetto agli uomini (24%). L’obiettivo è tentare di dare una risposta ai bisogni delle fasce più disagiate. Contro la povertà è cresciuta la solidarietà che si è estesa dalle organizzazioni di volontariato alle imprese e ai singoli cittadini.
Rosy Massa