Archeoclub d’Italia dedica due giorni di webinar a Dante
“Archeoclub d’Italia dedica due giorni di WeBinar a Dante Alighieri e per farlo abbiamo scelto alcune immagini molto significative del patrimonio artistico italiano. Ad esempio, “La Madonna del Roseto” è tra le opere più significative dello stile gotico in Italia, databile tra il 1420 e il 1435, e sarebbe attribuibile o a Stefano da Verona o a Michelino da Besozzo. Dunque la Madonna e Verona città dell’amore che Dante canta davvero in modo intenso nella Divina Commedia. La concezione della donna, in Dante, era molto chiara:
“…così dentro una nuvola di fiori che da le mani angeliche saliva, e ricadeva in giù dentro e di fori, sovra candido vel cinta d’uliva, donna m’apparve, sotto verde manto, vestita di color di fiamma viva. E lo spirito mio, che già cotanto tempo era stato ch’a la sua presenza, non era di stupor, tremando, affranto, sanza de li occhi aver più conoscenza, per occulta virtù che da lei mosse, d’antico amor sentì la gran potenza”.
Ecco, c’è tutta l’attualità di Dante. Nella stessa Divina Commedia abbiamo anche paesaggi, storia, filosofia, teologia, geologia e archeologia. Impossibile non omaggiare il nostro Sommo Poeta, al quale tutti noi dobbiamo tanto!”.
Lo ha affermato Rosario Santanastasio annunciando la programmazione messa in campo da Archeoclub d’Italia per i 700 anni dalla morte di Dante Alighieri.
Roma al tempo di Dante
Oggi, alle ore 18 “Sui passi di Dante“, in videoconferenza i cammini d’Italia rendono omaggio al Sommo Poeta, con Archeoclub. Evento organizzato in collaborazione con il Parco di Veio- Daniela Muscianese Claudiani ci condurrà Lungo la Via Francigena, accompagnati dalle letture della Divina Commedia con voce di Marco Masiello. Interverrà, inoltre, Claudia Sisto, Presidente Archeoclub d’Italia sede di Formello e Stefania Vai.
Viaggeremo con Dante Alighieri per ammirare la cultura italiana, i restauri, il patrimonio culturale meno conosciuto.
Ad esempio, a Ferentino c’è il Teatro Romano e gli esperti, nel giorno di Dante, ne illustreranno il restauro. Tutto in diretta oggi, nel giorno di Dante, alle ore 18 il “Restauro del Teatro Romano di Ferentino” sulla pagina Archeoclub d’Italia Italia | Facebook
Il Teatro Romano di Ferentino
“Il Teatro romano risale all’epoca imperiale. Segue il declino naturale della collina, raggiungendo i 12 metri di altezza e un diametro di 54 metri.
Le strutture sono in parte a cielo aperto e in parte inglobate nelle abitazioni private che occupano parte della gradinata. Sono state riportate alla luce la cavea e parte della scena.
Dai ruderi – ha affermato Antonio Ribezzo, Presidente di Archeoclub d’Italia sede di Ferentino – sono leggibili tre tipologie murarie: la prima, costituita da laterizi, con grandi mattoni quadrati legati con un sottile ma tenace strato di malta e pozzolana; la seconda, costituita da pietrame, legato con lo stesso tipo di malta; la terza, a costruzione mista, che alterna strati di pietrame a strati di laterizio. Il paramento a blocchetti di calcare a file orizzontali, legate da fasce di laterizio, è tipico dell’età di Traiano-Adriano, con l’eccezione del tufo che qui è sostituito dal calcare, materiale facilmente reperibile nella zona. Materiali e tecnica edilizia sono perfettamente attribuibili al II secolo d.C., epoca di particolare splendore per Ferentino, che proprio nel periodo di Traiano ebbe Aulo Quintilio Prisco come patrono.
È un monumento di eccezionale valore storico: come testimonianza monumentale di epoca imperiale, come unico edificio teatrale nella zona degli Ernici, nonché come prova dell’importanza della città al tempo degli imperatori quale centro di vacanza e residenza, posizionato, non a caso, nelle vicinanze delle Terme di Flavia Domitilla.
Avremo Rachele Frasca, che si soffermerà sugli studi condotti in merito al Teatro Romano di Ferentino. Rachele Frasca è archeologa, specializzata in Archeologia Classica presso l’Università degli Studi di Firenze e dal 2003 collabora con la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le Province di Frosinone e Latina e con la Soprintendenza Speciale di Roma nel settore dell’archeologia preventiva e degli studi archeologici territoriali. Inoltre ha svolto numerosissimi indagini archeologiche in Toscana, a Roma, nel Lazio Meridionale e da anni si occupa dello studio topografico della città di Ferentino.
Avremo l’architetto Paolo Culla che interverrà su “Il restauro funzionale del Teatro Romano di Ferentino e l’inserimento nel contesto urbano”. Culla è esperto in restauro dell’antico. In diretta avremo l’architetto Claudio Lo Monaco, Consigliere Nazionale di Archeoclub d’Italia, Delegato ai Beni Ecclesiastici e Liturgici”.
In Puglia, a Corato, pagine di diari che fanno riferimento a Dante, oggi alle ore 18 in diretta WeBinar a questo link.
La parrocchia Santa Maria Greca
“La parrocchia Santa Maria Greca, nella cui chiesa riposano le spoglie mortali di Luisa Piccarreta, mistica semi illetterata, deceduta in odore di santità e per la quale è in corso la causa di beatificazione, ha scoperto tra i suoi diari alcune pagine che fanno sorprendentemente riferimento a Dante. Il commento della mostra, allestita nel Santuario della Chiesa, è a cura del parroco don Sergio Pellegrini. Tutto in diretta, giovedì 25 Marzo, dalle ore 18 alle ore 20 per il Dantedì.
In occasione della giornata nazionale istituita dal Governo in omaggio al Sommo Poeta, riconosciuta dagli studiosi come inizio del viaggio di Dante nell’aldilà della Divina Commedia – ha affermato Michele Iacovelli, Presidente Archeoclub d’Italia sede di Corato, in Puglia – l’associazione Archeoclub d’Italia “Padre Emilio D’Angelo” sede di Corato, in collaborazione con il Liceo Artistico Federico II Stupor Mundi, l’Istituto Comprensivo Tattoli – De Gasperi e la parrocchia Santa Maria Greca, celebra, giovedì 25 marzo, il Dantedì 2021 con un webinar gratuito.
Con noi a leggere Dante saranno studenti e dirigenti scolastici. Il coro, formato dagli alunni dell’Istituto Comprensivo Tattoli-De Gasperi, intonerà il “Carmina Burana”, mentre altri studenti ancora declameranno alcune terzine tratte da Inferno, Paradiso e Purgatorio, introdotti dalla dirigente Maria Rosaria De Simone.
Affascinanti gli interventi dei relatori: Rosa Maria Capozzi (CNR Bari) dialogherà con Gianluca Zappa, autore del testo “La pietra e la Cattedrale” edito da Edizioni di Pagina, e il poeta Franco Leone ci accompagnerà nel “Viaggio nelle città dipinte nella Divina Commedia“. Dulcis in fundo, tra poesia e teatro, la musicale voce dell’attore Franco Minervini delizierà il pubblico con la quintessenza dei divini versi.
Un inno alla cultura italiana, una bellissima occasione per arricchirci e sentirci più vicini nel nome dell’immortale pensiero di Dante”.
E domani, venerdì 26 marzo, alle 18 sulla pagina Archeoclub d’Italia Italia | Facebook, da Formello ancora un WeBinar dedicato a Dante.
Sarà un eterno viaggio quello proposto da Archeoclub d’Italia.
A Formello, nell’antica chiesa risalente al Medioevo. sono venuti alla luce versi di Dante Alighieri, grazie al restauro voluto dalla sede locale di Archeoclub d’Italia.
“Il DanteDì di Archeoclub d’Italia
“Avremo Renata Plessi Compagnoni, che darà vita a un percorso nella letteratura del XIII secolo. La Compagnoni è Docente di Lettere presso gli istituti superiori e – ha affermato Carla Sisto, Presidente Archeoclub d’Italia di Formello – Ricercatrice e operatrice culturale. Avremo anche Monica Grasso: “La rosa: un attributo simbolico tra sacro e profano, dalla Madonna del roseto a Tiziano”. La Grasso è Docente di Iconografia e Iconologia presso l’Università “Carlo Bo” di Urbino.
Non solo Divina Commedia
Il webinar dell’Archeoclub d’Italia in occasione del Dantedì 2021 propone un percorso esplorativo nella letteratura e nelle arti figurative incentrato sul tema della “rosa”, simbolo dell’amore nelle sue diverse declinazioni.
La tematica dell’amore, e del fiore, si estende dalla poesia lirica cortese del XIII secolo, rappresentata dal poema francese “Roman de la rose“, al “Fiore”, al Dolce Stil Novo, alla “Candida rosa” del Paradiso dantesco; analogamente, dal sacro al profano, è presente nelle miniature, nelle immagini devozionali, ma anche nelle rinascimentali raffigurazioni della dea Venere”.