Concorsi pubblici, proposto il rimborso del costo dei tamponi ai partecipanti
“L’ultimo protocollo che definisce le procedure concorsuali prevede, oltre alle ormai classiche indicazioni dell’ultimo anno, come non presentarsi se sottoposti a regime di quarantena o con una temperatura superiore ai trentasette gradi e mezzo, l’obbligo di consegnare all’ingresso dell’area concorsuale un referto relativo a un test antigenico rapido o molecolare effettuato mediante tampone oro/rino-faringeo in una struttura pubblica o privata nelle 48 ore precedenti la data di svolgimento delle prove.
Così – osserva il capogruppo del M5S Michele Ciusa – i costi da sostenere per poter partecipare a un concorso pubblico, spesso già proibitivi, lievitano notevolmente. Basti pensare che chi partecipa, sperando in un’assunzione, deve spendere per l’acquisto dei testi su cui studiare, per gli spostamenti, per l’alloggio, e oggi anche per effettuare i test necessari a garantire la sicurezza delle procedure di selezione. Per questo, chiedo alla Regione che si contribuisca fattivamente ad alleggerire questo esborso, ancor più pesante e gravoso in questi tempi di crisi economica, prevedendo un rimborso per l’effettuazione dei tamponi”.
Questa la proposta al centro di una mozione del capogruppo del M5S Michele Ciusa, che impegna il Presidente Solinas e la Giunta a mettere in campo tutte le misure necessarie a voler dare un sostegno fattivo alla ripresa dei concorsi pubblici negli enti pubblici della Sardegna anche sostenendo una misura economica da dedicare al rimborso dei costi del tampone.
“Stando ai dati diffusi dall’associazione Altroconsumo lo scorso dicembre, il costo del tampone (in sei regioni prese in esame) varia per tipologia e territorio. Si passa infatti dai 22 euro per un tampone rapido in Lazio ai 40 se fatto invece in Piemonte. Mentre per i test molecolari si parte da un minimo di 60 euro, fino a un massimo di 110 euro. Considerato – conclude Ciusa – che sono oltre 37 mila in tutta Italia i posti congelati dal blocco dei concorsi, auspico che la Regione si attivi per aiutare i partecipanti sardi tramite l’erogazione di un rimborso che di questi tempi può realmente fare la differenza e permettere a tanti candidati di non rinunciare”.