L’ordinanza di misura cautelare è stata emessa dal gip di Trapani, su richiesta, in via di assoluta urgenza, della Procura.
In particolare gli arrestati sono accusati di aver alterato, in svariate occasioni, il flusso dei dati riguardante la pandemia SarsCov-2 (modificando il numero dei positivi e dei tamponi) diretto all’Istituto superiore di sanità, alterando di fatto la base dati su cui adottare i discendenti provvedimenti per il contenimento della diffusione del virus.
Tra gli indagati anche Razza, cui Pd e Movimento 5 Stelle avevano subito sollecitato le dimissioni. “Sebbene non emerga ancora compendio investigativo grave”, sottolineano gli inquirenti, nei confronti di Razza “è emerso il parziale coinvolgimento nelle attività delittuose del Dasoe”.
A Razza è stato notificato un invito a comparire e contestuale avviso di garanzia per falsità materiale e ideologica. Sequestrati i telefoni cellulari.
“Nel confermare il massimo rispetto per la magistratura, desidero ribadire che in Sicilia l’epidemia è sempre stata monitorata con cura, come evidenzia ogni elemento oggettivo, a partire dalla occupazione ospedaliera e dalla tempestività di decisioni che, nella nostra Regione, sono sempre state anticipatorie – sottolinea Razza in una nota -. Non avevamo bisogno di nascondere contagiati o di abbassare l’impatto epidemiologico, perchè proprio noi abbiamo spesso anticipato le decisioni di Roma e adottato provvedimenti più severi”. Razza spiega che “i fatti che vengono individuati si riferiscono essenzialmente al trasferimento materiale dei dati sulla piattaforma che sono stati riportati in coerenza con l’andamento reale dell’epidemia, tenuto conto della circostanza che sovente essi si riferivano a più giorni e non al solo giorno di comunicazione”.
“Come sempre, il fenomeno della lettura postuma delle captazioni può contribuire a costruire una diversa ipotesi che, correttamente, verrà approfondita dell’autorità giudiziaria competente individuata dal GIP. Ma – continua – deve essere chiaro che ogni soggetto con l’infezione è stato registrato nominativamente dal sistema e nessun dato di qualsivoglia natura è mai stato artatamente modificato per nascondere la verità”.
“Ciò nonostante, soprattutto nel tempo della pandemia le istituzioni devono essere al riparo da ogni sospetto. Per sottrarre il governo da inevitabili polemiche – conclude – ho chiesto al presidente della Regione di accettare le mie dimissioni”.
In mattinata erano arrivate le parole del presidente Musumeci: “In questi casi si resta sorpresi – aveva detto a “Omnibus” su La7 -. Noi le zone rosse le abbiamo anticipate, non le abbiamo nascoste, ma bisogna avere rispetto per la magistratura. E ho fiducia nell’assessore Razza: se fosse ritenuto responsabile, da solo agirebbe di conseguenza, ma in questo momento bisogna essere sereni e fiduciosi nella magistratura. Sono convinto che la verità emergerà prestissimo. Lasciamo lavorare chi deve lavorare e alla fine ne trarremo le conclusioni”.
(ITALPRESS).